Pescara. Giudizio immediato per Vincenzo Gagliardi, l’uomo accusato del tentato omicidio di Carlo Pavone, l’ingegnere informatico di 43 anni che la sera del 30 ottobre scorso e’ stato raggiunto alla testa da un proiettile in viale de Gasperi, a Montesilvano, ed e’ rimasto ferito gravemente.
Il gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, ha infatti accolto la richiesta del rito speciale avanzata dal pm titolare dell’inchiesta, Anna Rita Mantini. Il processo davanti al Tribunale collegiale di Pescara prendera’ il via il 17 febbraio 2015.
Per questa vicenda Gagliardi e’ stato arrestato il 28 maggio. Del caso si sono occupati i carabinieri di Pescara e Montesilvano, che hanno passato al setaccio la vita di Pavone (in foto), sposato e padre di due bambini. Gagliardi, che lavora al Centro meccanografico delle Poste italiane in via Volta, a Pescara, si e’ sempre professato innocente. In passato ha lavorato con la moglie di Pavone, con la quale aveva una relazione sentimentale di cui Pavone era a conoscenza.
Il 30 ottobre avrebbe atteso Pavone sotto casa e gli avrebbe sparato. Tra gli elementi a carico c’e’ la polvere da sparo trovata sugli indumenti di Gagliardi. Si tratta di un giubbetto, un paio di scarpe e un guanto, consegnati agli investigatori dalla moglie dell’imputato. Dal suo computer inoltre e’ emerso che tempo prima aveva effettuato delle ricerche sui fucili.