Caramanico Terme. Il ‘Wildlife Research Center’ all’interno della Sede Scientifica del Parco Nazionale della Maiella è stato scelto per il Master universitario di II livello in “Scienze Forensi Veterinarie” dell’Università Federico II di Napoli.
Uno stage intensivo si è tenuto la scorsa settimana a Caramanico Terme, per formare gli investigatori che danno ausilio alle forze di Polizia Giudiziaria in caso di crimini contro gli animali. Il Master, diretto dal professor Orlando Paciello, affronta anche il tema dei reati contro gli animali selvatici e coinvolge veterinari e biologi provenienti da tutta Italia. Si sviluppa nell’ambito delle scienze forensi, applicate sia all’approccio della scena del crimine sia alle metodiche di laboratorio, e forma professionisti ed esperti in grado di essere valido supporto alla Magistratura e agli organi di Polizia Giudiziaria.
Oggetto di approfondimento sono state le problematiche di gestione relative alla tutela di lupi, orsi, cervi e camosci, con la possibilità di conoscere le occasioni e le esperienze maturate in questo campo dallo staff del Parco. Dal monitoraggio radiotelemetrico sul lupo ai casi discussi sulle attività diagnostiche e investigative nei casi di mortalità illegale, dall’esperienza condivisa sui tavoli necroscopici alle linee guida per la gestione delle “scene del crimine”, le attività condotte da anni dal Parco della Maiella hanno consentito ai professionisti intervenuti di entrare nel dettaglio delle tematiche della medicina veterinaria forense applicata alla fauna selvatica.
Il Parco Nazionale della Maiella è una delle aree protette che in Italia ha maggiormente contribuito all’applicazione di questa disciplina, sia per l’aver messo a sistema una serie di dati provenienti dalle attività di monitoraggio faunistico, in favore anche dell’investigazione forense, sia per aver ideato e sperimentato un nuovo modello operativo, in occasione del Life Wolfnet, con i Gruppi Operativi Specialistici che per primi, insieme al Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana (IZSLT) di Grosseto, hanno avviato, oltre 10 anni fa, le attività di investigazione contro i crimini della fauna selvatica, un po’ come avviene per i RIS con i casi di omicidio.
“Siamo soddisfatti per aver ospitato oltre 30 professionisti che presto collaboreranno con la Magistratura nelle attività investigative e di contrasto al bracconaggio – commenta il responsabile dell’Ufficio Veterinario del Parco, organizzatore dello stage, Simone Angelucci – e siamo ancora più felici di aver dato occasione di confronto culturale con il mondo accademico e giudiziario, mettendo a disposizione il nostro know how e la ricchezza naturalistica dei nostri luoghi”.
Sono intervenuti, quali docenti del Master, oltre a Paciello, professore di Patologia generale e anatomia patologica veterinaria presso l’Università Federico II, il dottor Rosario Fico, direttore del Centro di Referenza nazionale per la Medicina Forense Veterinaria dell’IZSLT di Grosseto, e la dottoressa Diana Russo, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri. Il direttore del Parco della Maiella Luciano Di Martino, ringraziando per la collaborazione il Reparto Carabinieri Parco della Maiella e il Reparto Carabinieri Biodiversità di Pescara, con soddisfazione precisa: “Le occasioni che ci sono date dalla fauna della Maiella e dall’ambizione di un corretto, anzi ideale, rapporto tra gli animali selvatici e le attività dell’uomo vanno condivise e messe a disposizione di tutti i professionisti e gli appassionati che vogliono contribuire alla conoscenza dei nostri territori e alla mission dei parchi nazionali: è per questo che stiamo avviando una serie di collaborazioni nazionali e internazionali che vedranno sempre più la Sede Scientifica del Parco centro di formazione e scambio continui sugli aspetti ecologici e medico veterinari”.