Pescara. Il pm del Tribunale di Pescara, Gennaro Varone, ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Pescara, Maurizio Rosati, 54 anni, originario di Atri, accusato di omissione di atti d’ufficio, interruzione di servizio pubblico, abuso d’ufficio e peculato.
Nello specifico, secondo l’accusa Rosati avrebbe “indotto le sue assistite bisognose di prestazioni ginecologiche, a rivolgersi a lui come medico privato a garanzia di un rapido scorrere della lista di attesa operatoria, altrimenti impegnate per mesi, se non per anni”. Inoltre, sempre secondo l’accusa, avrebbe “dimesso o fatto dimettere pazienti, pur bisognose di interventi ginecologici, che si erano rivolte a medici diversi da lui per visite private, determinando con questo accentramento una lista di attesa – spesso arbitrariamente compilata in ritardo per evitare si scoprisse il disservizio provocato – per la chirurgia ginecologica interminabile che induceva le pazienti o a rivolgersi a lui quale medico privato o a rivolgersi ad altre strutture con attese che provocavano ingiustificate sofferenze”. I
Infine, Rosati e’ accusato di peculato in concorso con la sua collaboratrice, Antonietta Giglio, in quanto avrebbe “affidato” alla donna il telefono mobile aziendale, il cui costo era a carico della Asl, “affinche’ ne disponesse liberamente come fosse proprio”. Ora tocca al gip fissare la data dell’udienza preliminare.