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Acqua: avviati i lavori a Bussi per il prelievo dal Giardino

Bussi sul Tirino. Sono finalmente iniziati i lavori a Bussi sul Tirino per ampliare il prelievo dall’acquedotto Giardino e aumentare la quantità di acqua da immettere in rete.

“La progettazione”, comunica l’Aca in una nota, “è partita l’anno scorso, recepita dal piano investimenti approvato da ERSI, e arrivata a conclusione dopo una serie di passaggi burocratici legati sia alla localizzazione dell’opera che alle interferenze con altri servizi a rete. Sempre dall’anno scorso è partita anche la ricerca delle perdite idriche in modalità non distruttiva, che ha consentito di avviare la manutenzione preventiva, oltre a quella ordinaria dell’acquedotto”.

“Aca”, prosegue la nota, “sta acquistando acqua dal Ruzzo per permettere di avere più acqua per il territorio, ed è stato attivato un servizio di soccorso idrico con autobotti per garantire le aree più critiche del territorio, grazie al perfezionamento dei nuovi contratti di manutenzione. Questi 4 interventi sono fatti, implementati per sostenere gli utenti e per cercare di superare i disagi derivanti da due fenomeni non imputabili ad ACA, ovvero l’aumento del fabbisogno idrico per la pandemia, e la riduzione della risorsa alle sorgenti. Di queste 4 linee di lavoro è stata data comunicazione puntuale e preventiva ai Comuni interessati dalle turnazioni, come richiede il Garante”.

“Sull’assetto del sistema di distribuzione e sugli sprechi derivanti dalle ‘reti colabrodo’  bisogna guardare molto molto indietro”, insiste l’Aca, “a quando nei piani di investimento c’erano solo interventi sulla depurazione, e anche molto intorno: le perdite delle reti sono un problema nazionale legato alla vetustà delle infrastrutture, su cui non a caso è intervenuto anche il PNRR. Aca per il tramite ERSI ha presentato un piano di investimenti per la riqualificazione delle reti, sia nelle forme del PNRR che nel Piano Invasi”.

“C’ è una tempesta mediatica più insistente delle segnalazioni al call center”, lamenta infine l’Aca, “Piuttosto è il caso di prendere atto che la Regione Abruzzo ha dichiarato per il secondo anno consecutivo l’emergenza idrica e che sono in atto cambiamenti climatici: l’uso consapevole dell’acqua  è un problema generale, andrebbe insegnato nelle scuole e impone, da subito, comportamenti responsabili, fra cui l’installazione delle autoclavi. Le autoclavi sono una riserva idrica periferica, che consente di far diventare contestuali il momento del fabbisogno idrico e il momento di disponibilità di portata nelle reti, rendendo l’utente indipendente dagli orari di razionamento”.