Pescara. “Il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile ha invitato il Comune di Pescara a rivedere il limite di 30 chilometri su via di Sotto definendolo inadeguato e improprio”.
Lo riferiscono con una nota il Coordinamento Pescara Colli. La nota inviata al Comune dalla Direzione generale per la sicurezza stradale del ministero, sollecitata dallo stesso Coordinamento, riporta che “le numerose infrazioni rilevate negli ultimi mesi mediante il sistema installato evidenziano una apparente inadeguatezza del valore del limite massimo di velocità imposto sulla Via di Sotto”, invitando il Comune “a voler riconsiderare gli attuali limiti di velocità imposti sulla Via di Sotto in funzione dei criteri e delle indicazioni contenute nella direttiva 777/06 e di verificare il rispetto delle disposizioni vigenti in termini di collocazione e segnalamento del sistema di rilevamento della velocità”.
Il sindaco Carlo Masci ha reagito “con stupore”, confermando che “il Comune di Pescara si è visto recapitare la lettera di un dirigente di II livello del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, con la quale si entra nella vicenda di via di Sotto con superficialità, indeterminazione e formulazioni dubitative e poco informate. La cosiddetta ‘richiesta di chiarimenti circa la corretta applicazione dei limiti di velocità sulla via di Sotto nel centro abitato di Pescara’ è supportata da note generiche, per di più scandite da ‘sembrano’, ‘risulterebbero’, ‘immagini acquisite tramite internet’, ‘apparente’ e altre sfumature linguistiche che oscillano tra la raccomandazione e il consiglio, tra la nota burocratica e il fumus amministrativo”.
“Di tutto questo”, aggiunge Masci, “chiederò conto direttamente al Ministro, poiché è in discussione un’ordinanza del sindaco di Pescara, non di oggi ma di otto anni fa, supportata dal Prefetto che è la massima espressione del Governo e dello Stato sul territorio. A lui stesso domanderò anche, in assenza di contestazione alla legittimità dell’autovelox, di indicare a me e ai cittadini pescaresi multati per eccesso di velocità una alternativa alla normativa che prevede il diritto soggettivo del ricorso al Prefetto stesso o al giudice di pace a fronte della sanzione amministrativa. Al dirigente di II livello della Direzione generale per la sicurezza stradale, vorrei ricordare che l’oggetto dell’intervento è proprio la sicurezza stradale e non le contravvenzioni al codice della strada, proprio per l’eclatante rovesciamento di causa ed effetto nella lettera inviata al Comune”.
Sul caso intervengono anche i consiglieri comunali del Partito democratico Piero Giampietro, Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli e Marco Presutti, chiedendo che “a questo punto il sindaco Masci ha il dovere di rimuovere subito l’autovelox e avviare le procedure per annullare le sanzioni”
“Sarebbe opportuno ricordare che i verbali elevati dalla Polizia Municipale contemplano casi di reiterate violazioni di venti o addirittura trenta volte”, ribatte ancora Masci, “Il problema della pericolosità, sollevato a più riprese dai cittadini, ha le radici nel 2013, quando fu introdotto il limite dei 30 Km/h, e ha le sue tragiche manifestazioni in incidenti con morti e feriti: aspetti dei quali non si rinviene alcuna traccia nella lettera pervenuta al Comune”
“Infine desidererei sapere dal Ministro, qualora valessero i criteri adottati in questa lettera, se si dovranno rimuovere tutti i limiti di 30 km/h davanti alle scuole sulle strisce pedonali, oppure se occorra privilegiare la sicurezza sulla velocità come invece è chiaro in tutti i testi e i documenti legislativi europei e nazionali”, conclude il primo cittadino.