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Pescara: “No alle baracche per vendere il pesce fritto sul porto”

Pescara. La sezione pescarese di Italia Nostra si scaglia contro il progetto per l’allestimento di punti vendita per la gastronomia marinara sulle banchine del porto.

L’idea nata con l’amministrazione comunale Alessandrini, spiega una nota di Italia Nostra, “era stata accolta senza pregiudizi sfavorevoli, pensando ad un’adeguata sistemazione di arredo urbano, ad un nuovo rapporto della città col proprio fiume, la grande piazza d’acqua’ del bacino portuale, i suoi pescherecci.  Oggi l’Amministrazione in carica annuncia la ripresa del progetto in termini davvero senza alcuna qualità”.

“Vediamo dalle prime anticipazioni progettuali che siamo oltre ogni sciatteria immaginabile”, attacca l’associazione, “: quindici baracche prefabbricate senza la minima grazia, ognuna con un fronte alla città di sei metri, intercluderanno il fiume per un tratto di ben novanta metri, togliendo spazio al passeggio ed alle necessarie manovre della marineria; a questa lunga ostruzione  andranno aggiunti , sicuramente, i gazebo, le verande stagionali e gli spazi tecnici occupati da ogni baracca, autorizzati o meno”.

“Insomma, dopo aver ostruito la vista del mare, si vuole ostruire la vista del fiume! Tutto questo non è accettabile”, conclude Italia Nostra, “e facciamo appello in primo luogo alla Giunta Comunale e poi a tutto il Consiglio affinché ci si opponga allo sbarramento di fiume e mare; anzi, chiediamo che finalmente si avvii un processo virtuoso di recupero di spiagge e golene fluviali all’uso collettivo, alla socialità, all’incontro dei cittadini. La città Dannunziana non bestemmi sul suo fiume”.