Montesilvano. «L’apertura al dialogo mostrata sinora dalla nostra Amministrazione non deve essere confusa con accettazione passiva di diktat. Il tavolo convocato con i sindacati doveva servire per discutere delle possibili misure per andare incontro alle fasce più deboli della popolazione, partendo dai tagli subiti nei trasferimenti dello Stato e nei minori incassi Imu rispetto a quanto stimato nel 2013 dalla precedente Giunta».
Questa la nota di risposta dell’assessore Caterina Verrigni al documento delle sigle sindacali che hanno interrotto bruscamente la riunione convocata sabato mattina.
«Dopo aver appurato che l’Amministrazione aveva previsto l’esenzione Irpef per i soli redditi fino a 10.000 € di reddito lordo – spiega l’assessore – tutti i rappresentanti hanno abbandonato il tavolo di lavoro, impedendo ogni ulteriore confronto. Quello che avremmo voluto discutere con i sindacati è come riuscire a centrare insieme l’obiettivo impostoci dallo Stato nel Patto di Stabilità, il cui mancato rispetto rappresenterebbe un taglio nei trasferimenti di fondi al nostro Ente da parte del governo centrale e conseguentemente dei servizi erogati dal nostro stesso Comune».
L’assessore entra poi nel dettaglio: «Lo Stato ha tagliato al Comune di Montesilvano solo nel 2014 circa 1.290.000 €. Seppure l’Amministrazione Di Mattia ventilò un incremento del livello di esenzione, non possiamo nascondere che l’addizionale Irpef comunale, con la quale si sarebbero dovute finanziare le minori entrate derivanti dall’esenzione, è scesa da 4,2 milioni di euro a 3,7 mln. Le entrate tributarie Imu sono diminuite rispetto a quelle previste dalla precedente Amministrazione di 1.300.000 €, mentre quelle straordinarie derivanti dalla vendita di cappelle previste dalla precedente Amministrazione sono diminuite di 650.000 €. Nonostante tutto l’Amministrazione Maragno – dice ancora la Verrigni – non solo ha mantenuto inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale, ma ha anche lasciato invariate le aliquote di imposta così come stabilite dalla precedente Amministrazione. Non è di certo responsabile l’Amministrazione Maragno di dover governare con circa 33 milioni di entrate presunte e 65 milioni di debiti certi».
«C’è chi preferisce la protesta alla proposta – conclude l’assessore – ma per quanto ci riguarda preferiamo fare i conti con la realtà e non con posizioni pre concette che poco hanno a che fare con la gravissima situazione di crisi che stiamo attraversando a tutti i livelli. Abbiamo dato ampia dimostrazione di voler sostenere le famiglie in difficoltà, proprio per questo ci attendevano un contributo di idee per raggiungere questo comune obiettivo e invece così non è stato. La nostra porta rimane aperta per un ulteriore confronto ma ribadiamo l’intenzione di voler andare avanti nella nostra strada di risanamento fatta di sacrifici per tutti, anche per i sindacati».