L’atto è stato firmato ieri dal dirigente preposto e inviato all’Ati che si era aggiudicata il bando. L’annullamento conferma le intenzioni ministeriali in tal proposito già annunciate in precedenza, e proseguite nonostante le osservazioni dell’Ati Dec Deme presentate nei giorni scorsi.
Secondo quanto si legge nelle 7 pagine del documento viene ritenuto senza fondamento l’eccezione di tardività del provvedimento di annullamento, adottato dopo 18 mesi dall’aggiudicazione; si parla di progetto con ‘scarso grado di approfondimento’, di carenze nel piano di caratterizzazione per cui ‘non può esserci alcuna certezza in merito alla stima a misura prevista (al 90%) per la computazione dei lavori’, cosa che potrebbe prevedere ulteriori spese, e che ‘chi inquina paga’.
Viene contestata alla Dec Deme anche l’affermazione secondo cui “la comunicazione (di annullamento ndr) che si riscontra preannuncia un provvedimento di annullamento in autotutela privo di motivazioni di interesse pubblico, connotate di concretezza e attualità e distinte rispetto al mero interesse al ripristino della legalità, sotto il profilo della rispondenza alla normativa tecnica vigente, idonee a giustificare la rimozione degli atti di gara”, tenuto conto della circostanza che risulta all’evidenza sussistente l’interesse pubblico alla realizzazione degli interventi di bonifica per la quale si rende necessaria la rimozione di tutti gli atti viziati, a partire dal bando e dagli atti di gara susseguenti fino all’aggiudicazione, quest’ultima fondata su un progetto ineseguibile, siccome non corredato, né corredabile, dai prescritti titoli abilitativi prodromici alla sua approvazione, a causa di vizi non più sanabili della progettazione preliminare posta a base di gara”.
L’annullamento della gara “consente di restituire alla collettività abruzzese 47 milioni di euro”. Così il ministero dell’Ambiente in una nota in merito alla bonifica della discarica d i Bussi che “per lungo tempo – scrive il ministero nella nota – è stato oggetto di controversie derivanti dall’inerzia dei soggetti responsabili del danno cagionato al territorio”.
“Utilizzeremo le risorse sbloccate per le aree pubbliche del Sin, quindi per i cittadini abruzzesi”, afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sottolineando che “lo svincolo delle risorse, con loro successiva riassegnazione al bilancio del ministero, garantirà una più celere risoluzione delle problematiche ambientali che per anni hanno interessato il territorio abruzzese. L’Edison, quale soggetto responsabile, sotto il vigile controllo del ministero, dovrà procedere, in quanto obbligato, a una rigorosa azione di bonifica delle aree”.