Secondo Cgil Cisl e Uil, i tagli “si sono tradotti in un blocco quasi totale della contrattazione di I e II livello, blocco del turnover e processi di mobilita’ coatta dei lavoratori. Inoltre hanno avuto riflessi negativi sui servizi erogati ai cittadini, cioe’ chiusura di asili nido, aumenti dei ticket per le mense scolastiche, aumento delle tariffe dei trasporti urbani ed extraurbani. I tagli lineari, dunque, hanno avuto come unico risultato il peggioramento della qualita’ dei servizi erogati senza conseguire l’obiettivo di diminuire la spesa complessiva. Anzi, nella maggior parte degli enti la spesa e’ continuata a crescere per acquisti di beni e servizi”. Alla luce di questa situazione, le organizzazioni sindacali, chiedono di avviare cabine di regia nazionali e locali per la definizione delle funzioni da attribuire a ciascuno livello amministrativo; applicare costi standard e livelli essenziali delle prestazioni e conseguente eliminazione dell’eccesso di stazioni appaltanti e degli uffici acquisto prevedendo una centrale unificata di acquisto in ogni regione; piani di riorganizzazione obbligatori in ogni ente e rilancio della contrattazione integrativa.