Pescara. E’ stato firmato oggi in Provincia, a Pescara, l’accordo per la vertenza Brioni cominciata quasi un anno fa. L’intesa riguarda 44 lavoratori della Roman Style e sette della Brioni, appartenenti alla societa’ Brion spa, che saranno in Cassa integrazione guadagni straordinaria gradualmente, a partire dal prossimo 7 aprile.
Le firme sono quelle del presidente Guerino Testa, dei rappresentanti della Brioni, Mario Morelli e Pierpaolo Petrucci, dei sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil (rispettivamente Domenico Ronca, Leonardo D’Addazio e Luca Piersante) e di Luigi Scalzini e Luigi Di Giosaffatte di Confindustria.
Scadono oggi infatti i 60 giorni dalla dichiarazione di apertura della mobilita’ , avvenuta il 9 gennaio scorso. Sono 51 lavoratori in tutto (tutti impiegati in funzioni indirette di gestione e produzione) che potranno usufruire della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per 24 mesi, al termine dei quali verra’ concesso un incentivo economico, pari a 42.000 euro per coloro che manifestino la disponibilita’ ad aderire alla mobilita’ entro il 30 giugno 2014, e di 30.000 euro per coloro che manifesteranno la disponibilita’ nel periodo compreso tra il primo luglio 2014 alla scadenza del biennio di CIGS. L’azienda ha anche sottoscritto l’ impegno all’erogazione del servizio di ‘outplacement’ (servizio affidato ad agenzie private incaricate di ricollocare i lavoratori) per coloro che aderiranno alla mobilita’, ma con la possibilita’ di scegliere se utilizzare il servizio di outplacement oppure ‘monetizzarlo’, per un importo forfettario di 7.000 euro, che andrebbero ad aggiungersi ai 42.000 iniziali. La Brioni ha anche assicurato, dietro pressione dei sindacati, di garantire a tutti i dipendenti interessati al programma di CIGS, l’ inserimento in un percorso di riqualificazione professionale, in modo da valutare, al termine dei 24 mesi di cassa integrazione, una loro ricollocazione negli stabilimenti aziendali, se le condizioni di mercato e organizzative dell’ azienda stessa dovessero consentirlo. Questo anche al fine di ridurre al minimo l’impatto dell’uscita dal mercato del lavoro di persone che hanno un’eta’ media di 40-45 anni. L’azienda ha anche proposto l’accesso alla mobilita’ volontaria per ulteriori 14 lavoratori diretti di produzione, alle medesime condizioni, con la sola esclusione del servizio di outplacement. Prendendo atto di tale proposta, i sindacati e la Provincia si sono dimostrati d’accordo sull’estendere l’ ammortizzatore sociale della mobilita’ anche alle altre 14 unita’ dirette di produzione eventualmente favorevoli alla mobilita’