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Violenza e maltrattamento, 144 casi in 4 mesi a Pescara

Pescara. Sono Centoquarantaquattro gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale civile di Pescara per violenza e maltrattamento, da ottobre 2013 a febbraio 2014. Sono i dati che emergono dal progetto “PARES – La violenza può essere sconfitta insieme – Riflessioni, strumenti e linee guida per la rilevazione e la presa in carico dei bambini e delle donne vittime di violenza e stalking nel Pronto Soccorso”, presentati oggi a Pescara.

L’indagine prende in considerazione i casi di violenza domestica, fisica, psicologica, sessuale, condivisa e le sole lesioni personali quando si tratta della prima volta. Dei 144 casi, dieci riguardano minorenni, uno dei quali di sette anni e gli altri nove nella fascia di età compresa tra gli 11 e i 18 anni. Inoltre nell’ambito della refertazione condotta sulle madri sono stati osservati anche otto minori implicati nel maltrattamento condiviso o assistito.

La violenza prevalente è quella domestica o familiare perpetrata dal partner o convivente (42 casi, 29,15%); spesso questa ricade anche sui figli (8 casi, 5,5%). Quella perpetrata da ex partner riguarda 16 casi, cioè l’11,11%. Le donne sono vittime di più tipi di violenza spesso combinati: domestica (29,8%), maltrattamenti (17,36%), fisica (57,63%), psicologica (16,6%), sessuale (2,08%), condivisa da figli minori (5,5%).

Tra le violenze, quella fisica è la più diffusa e trasversale (57,63%). Questa, se aggiunta a quella psicologica (16,6%), quasi sempre presente, ma spesso non rilevata, raggiunge percentuali maggiori. Le violenze fisiche e sessuali in famiglia sono sempre abbinate alla violenza psicologica. Le violenze sessuali refertate nel periodo di sperimentazione sono state tre, di cui una su minore. Le violenze esclusivamente fisiche o lesioni personali che non rientrano nel maltrattamento (violenza reiterata nel tempo) avvengono al di fuori della famiglia, da conoscenti (46,52%) o da sconosciuti (13,19%) e costituiscono il (34,72%) dei casi.

Per quanto riguarda il numero di accessi di vittime straniere sono stati rilevati 33 casi (22,91%); oltre la metà riguarda persone provenienti dai Paesi dell’Est Europa. La maggior parte dei casi (66, 50,69%) riguarda persone di età compresa tra i 19 e i 35 anni.