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Pescosansonesco, picchia la fidanzata e poi la nasconde per tutta la notte in un casolare

Pescosansonesco. E’ da poco passata la mezzanotte quando, una telefonata giunta al 112 segnala una furibonda lite tra stranieri, nella quale una giovane è stata letteralmente massacrata di botte dal suo compagno, anch’egli straniero.

Due gazzelle dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Popoli, ricevuta la richiesta di soccorso, si precipitano immediatamente a Pescosansonesco, nella piccola casa dove un giovane romeno di 20 anni, S. B., ospite occasionale di connazionali, ha prima picchiato selvaggiamente la sua fidanzata coetanea, A. M., per poi darsi a precipitosa fuga, portandola con sé. Temendo il peggio, ben 16 militari si sono messi sulle loro tracce, nel buio della notte, stradine, boschi, contrade e case abbandonate, con un’unica speranza: quella di rintracciare il fuggiasco, ma soprattutto la giovane donna.

Verso le 10,30 di questa mattina, grazie anche alle preziose informazioni di un cittadino collaborativo, i carabinieri hanno irruzione in una casa agricola abbandonata, collocata in una zona immediatamente fuori il centro storico di Pescosansonesco, e hanno trovato sia la ragazza, dolorante e sanguinante che il suo aguzzino. La ventenne è stata soccorsa e trasportata all’’ospedale di Popoli, dove le hanno medicato un vistoso taglio sul sopracciglio sinistro e numerose ecchimosi e hanno fatto dei controlli ed accusava un dolore lancinante alla spalla sinistra. I medici, valutata la delicata situazione, anche in considerazione del fatto che la vittima aveva una notte passata quasi all’addiaccio, hanno deciso di ricoverare la giovane rumena per accertamenti sanitari più approfonditi soprattutto alla spalla sinistra. L’uomo è stato denunciato con l’accusa di lesioni personali, aggravate dai futili motivi, per i quali dovrà rispondere alla P.M. Mirvana Di Serio.

“Il contesto nel quale è maturata e si è consumata la violenza è del peggior tipo, vale a dire quello che nasce da un retaggio di abitudini socio-culturali in cui l’uomo, in quanto tale, è legittimato a picchiare e maltrattare la donna. Pur essendo entrambi di giovane età, la ragazza non ha avuto remore ad esternare, con disarmante naturalezza ed ingenuità, la sistematica violenza che subisce da tempo per mano del suo fidanzato, quasi a credere che ciò rientri nella logica di comportamenti e relazioni.” Commenta così l’accaduto il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Popoli, il Capitano Antonio Di Cristofaro che sottolinea ancora una volta quanto importante sia, in termini investigativi per la rapida soluzione dei casi, la collaborazione dei cittadini con le forze dell’ordine, anche attraverso piccole informazioni si può contribuire, come per la vicenda narrata, alla individuazione dei colpevoli.