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Pescara, Marineria: promesse infrante. Torna lo stato di agitazione

Pescara. E’ di nuovo polemica tra la marineria pescarese e la Regione: armatori e pescatori sono ancora in attesa dei rimborsi promessi per lo stop obbligato dal dragaggio, ma negli uffici dell’ente “i funzionari non fanno il proprio dovere”. Scatta l’agitazione, Verzulli: “Chiodi rimetta i soldi promessi in bilancio”.

L’associazione Armatori Pescara torna ad attaccare la Regione Abruzzo, aprendo la polemica sui fondi destianti alla marineria del capoluogo adriatico (due milioni e mezzo di euro di aiuti previsti dal governo con la legge di stabilita’ 2012) ma fin qui mai erogati.

Proclamato oggi lo stato di agitazione a tempo indeterminato “a causa”, spiega il portavoce dell’associazione Giovanni Verzulli, “del protrarsi delle problematiche che interessano gli operatori del porto”. Annosa la vicenda legata al mancato dragaggio e al lungo periodo di chiusura del porto a causa dell’insabbiamento dei fondali. Tutto si lega, inoltre, alla recente notizia del pastrocchio burocratico combinato dagli uffici della Regione Abruzzo. Dopo essersi accollati debiti per diversi mesi, e in attesa di vedersi erogati i soldi della cassa integrazione, ora rischia di svanire anche la speranza di vedere arrivare i rimborsi per il fermo biologico dell’estate 2013.

Leggendo tra le righe di una nota di metà febbraio del servizio Bilancio, ovvero della struttura finanziaria della Regione Abruzzo, a firma congiunta del direttore, Filomena Ibello, del dirigente Carmine Cipollone e del funzionario Anna Rita Sponsillo, si capice come il comparto ittico di tutto l’Abruzzo se la passi male dal punti di vista assistenziale. Riassumendone il contenuto, i contabili regionali dicono nel documento che manca la copertura finanziaria per erogare 160mila euro destinati agli imprenditori ittici abruzzesi che esercitano la pesca dei molluschi bivalvi del Compartimento marittimo di Ortona.
Come ricade ciò sui pescaresi? I soldi per Ortona rientrano in un pacchetto da 7milioni di euro che comprende anche la liquidazione delle spettanze del 2013 riguardanti il fermo biologico ed il premio pesca alle imprese di Pescara. Manca, dunque, la copertura finanziaria, in quanto il “tesoretto” da 7milioni promesso a dicembre 2012 fa affidamento su una legge regionale senza soldi, in quanto bloccata dalla Corte Costituzionale. Soldi evidentemente già destinati ad un altro intervento, pertanto è incostituzionale la legge che li destina successivamente alle marinerie La promessa della Regione, quindi, si scontra con la rettifica riportata dal servizio Bilancio: “La variazione di bilancio prevista dall’articolo 6 della L.R. 59/2013 risulta ineseguibile per mancanza di disponibilità finanziaria”, recita la nota , “conseguentemente, gli interventi di spesa previsti con la predetta norma, stante la suddetta mancanza di copertura finanziaria, non sono iscrivibili nel bilancio di previsione e dunque non sono realizzabili.”

Situazione speculare a quella relativa al Decreto Sviluppo e agli indennizzi per i marinai pescaresi: 3 milioni promessi dal Governo, di cui solo 500mila euro anticipate già dalla Regione sono, fin qui, arrivate. “A noi poco importa”, dice Giovanni Verzulli, che ci sia un funzionario della Regione che non ha fatto il suo dovere, come sostiene proprio la Regione. Pretendiamo con forza che il presidente Gianni Chiodi faccia rispettare la legge e chiediamo che i fondi per la marineria di Pescara, che ci sono stati annunciati da tempo ma mai erogati, vengano rimessi in Bilancio quanto prima”. “Lo stato di agitazione”, conclude il veterano del porto, pertanto terminerà solo nel momento in cui questa vicenda si concludera’ positivamente”.