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Pescara, scendono i ricorsi al Tar

Pescara. Scendono i ricorsi presentati alla sezione pescarese del Tribunale amministrativo regionale: 20% in meno nel 2013.

Nel 2013 sono stati depositati al Tar di Pescara 523 ricorsi, circa il 20 per cento in meno rispetto al 2012. I ricorsi pendenti alla data del 31 dicembre 2013 sono invece 547, cioè 150 in meno rispetto all’anno precedente. E’ il bilancio dell’attività del 2013 della Sezione di Pescara del Tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo, tracciato, oggi, dal presidente Michele Eliantonio in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario 2014.

Per quanto riguarda i settori, nell’edilizia ed urbanistica sono stati proposti 112 ricorsi a fronte dei 164 del 2012. L’incidenza sul totale dei ricorsi depositati e’ invece pari a circa il 20 per cento. Un calo maggiore, pari quasi al 50 per cento, si registra nelle controversie in materia di ambiente: le nuove cause sono 26 rispetto alle 45 dell’anno scorso. In diminuzione anche i giudizi instaurati con riguardo all’attivita’ contrattuale pubblica: i nuovi ricorsi sono 34, mentre nel 2012 erano 43. Dall’esame complessivo dei ricorsi proposti emerge inoltre l’aumento del contenzioso tra pubbliche amministrazioni. Tale contenzioso riguarda, in particolare, il mancato trasferimento di risorse e il mancato tempestivo pagamento di somme dovute. Sul fronte del pubblico impiego si contano 84 ricorsi a fronte dei 55 dell’anno scorso. La gran parte di questi ricorsi riguarda la richiesta di decreti ingiuntivi (32) per competenze economiche non tempestivamente corrisposte ai propri dipendenti dall’amministrazione di appartenenza. Relativamente agli altri settori le variazioni riscontrate sono riferite a piccoli numeri. Hanno infine subito una flessione, non significativa, i riti speciali camerali.

Relativamente ai provvedimenti assunti, i ricorsi decisi superano di circa 150 unità il numero dei ricorsi introitati. In particolare, si contano 419 sentenze,, 57 decreti decisori e 137 sentenze brevi. Stando alla relazione, le sentenze e le ordinanze del Tar vengono riformate in appello in una percentuale inferiore al 50 per cento, cio’ significa che per la gran parte dei ricorsi proposti il Tar Pescara definisce e chiude la controversia in una percentuale di circa il 90 per cento, mentre viene modificato in appello solo il 5 per cento degli atti assunti. Nella relazione il presidente del Tar Pescara ha sostenuto che hanno concorso al decremento del numero totale dei ricorsi depositati “per un verso la circostanza che nel 2012 vi era stato un anomalo incremento di ricorsi, circa 100, determinato da due tipologie di ricorsi, di tipo seriale, che avevano interessato rispettivamente l’Universita’ di Chieti- Pescara ed il Comune di Pescara,e per altro verso la crisi economica. Non puo’, inoltre, non ricordarsi che l’inasprimento del costo di accesso alla giustizia, che nella recente legge di stabilita’ si era addirittura ipotizzato di accrescere ancora) di sicuro rappresenta un forte disincentivo”.