Pescara, allarme Confesercenti: edicole a rischio estinzione

Pescara. Grido d’allarme di Fenagi-Confesercenti: “A rischio il 50 per cento delle edicole”. Riduzione dei costi e liberalizzazione della vendita sono le soluzioni chieste ai Comuni pescaresi dall’associazione di categoria.

 «Nella maggior parte dei piccoli Comuni i giornali non arrivano più, ed ora è a rischio almeno il 50 per cento delle edicole anche nei centri maggiori. Salvare il settore è possibile, ma è necessario organizzare interventi mirati senza i quali l’informazione rischia di sparire dalla maggior parte del nostro territorio». Lo afferma Luigi Manzo, presidente provinciale del Fenagi-Confesercenti, l’associazione più rappresentative delle edicole.

«La vendita dei giornali – rileva Manzo – ha subito una riduzione del 30-35%, mentre i costi legati alla gestione di un punto vendita sono aumentati di circa il 40%. I punti vendita esclusivi, quelli cioè che vengono solo giornali e riviste, hanno subito aumenti consistenti per la tassa di occupazione del suolo pubblico ed anche per la tassa di gestione dei rifiuti solidi urbani, mentre ai punti vendita promiscui o non esclusivi, quelli cioè che vendono giornali e riviste come complemento ad altre attività come bar, tabaccherie, librerie, ipermercati, si richiedono costi di portature di giornali troppo elevati, tali da rendere ormai improduttiva questa attività». I risultato, evidenzia Luigi Manzo, è che «nei piccoli centri i giornali non si vendono più, e con gli elevati margini imposti dai distributori, i piccoli esercenti non ce la fanno più. Eppure è possibile tamponare questa emergenza con interventi mirati, ed in queste ore stiamo scrivendo sia alla Regione che ai Comuni per chiedere interventi mirati».

«I Comuni» sottolinea Gianni Taucci, direttore provinciale di Confesercenti Pescara, «possono rivedere i costi amministrativi dei punti vendita quali suolo pubblico, garanzie e fideiussioni, e soprattutto possono autorizzare la vendita di “pastigliaggi”, prodotti alternativi e lotterie: aver consentito a bar e supermercati di vendere giornali senza prevedere una compensazione per le edicole è infatti stato un grave errore che oggi paghiamo a caro prezzo. Per questo diciamo che anche qui può scegliere l’innovazione e consentire alle edicole di ampliare le opportunità e salvare così – conclude Taucci – il diritto dei cittadini a scegliere il metodo con il quale accedere all’informazione».

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