Occorrerà invece attendere probabilmente martedì per restituire alla città anche la golena sud, dove i fanghi si sono depositati in quantità ancora maggiori. La ditta incaricata dal Comune sta provvedendo alla rimozione del materiale, ma prima di domattina è ipotizzabile che la Attiva non possa iniziare il lavaggio delle aree. Intanto mentre hanno trovato tutte una sistemazione autonoma le sei famiglie che da ieri sono state formalmente sgomberate dalle loro abitazioni per l’incombente rischio frana, cinque in via Colle Breccia, una in via Catani, domani mattina Il Comune di Pescara stipulerà la convenzione ufficiale con l’Ordine dei Geologi che fornirà i nominativi dei dieci professionisti che a partire già dal pomeriggio inizieranno le indagini per monitorare e accertare l’entità delle 14 frane più pericolose in atto e che hanno determinato l’adozione di chiusura al traffico di diverse strade cittadine. È quanto emerso dal vertice odierno del Centro Operativo Comunale. L’assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli ha dichiarato: “Finalmente ci siamo: da questo pomeriggio la golena nord è stata ufficialmente riaperta al transito e alla sosta dei cittadini . Conclusa ieri la rimozione dei fanghi, la Attiva ha completato la bonifica straordinaria dell’intera superficie, permettendo alla città di recuperare, a partire da domani, almeno 500 posti auto strategici per Pescara che ricomincerà a respirare dopo le giornate veramente difficili vissute la scorsa settimana a causa dell’alluvione che ha colpito il nostro capoluogo nella notte tra domenica e lunedì, causando un’alluvione straordinaria, con l’esondazione del fiume Pescara che, sulle due golene, ha raggiunto un volume d’acqua tale da superare il metro d’altezza sugli argini. Un’esondazione che non ha avuto conseguenze più gravi solo grazie alla lungimiranza dell’amministrazione che già dalle 7 di domenica aveva interdetto alla sosta e al transito l’area istituendo un presidio fisso della Polizia municipale a tutela della cittadinanza. Oggi dunque abbiamo riaperto al traffico la golena nord, anche se invitiamo comunque la cittadinanza, a partire dai ciclisti, alla massima prudenza perché la furia del fiume ha trascinato via ampi tratti della staccionata di legno e della recinzione che separano la pista ciclabile dalla sponda fluviale, e domani i nostri uffici tecnici contatteranno la Provincia e l’Autorità marittima per la messa in sicurezza dell’area. Occorrerà attendere almeno fino a martedì, invece, per la golena sud, dove è stata individuata una quantità abnorme di fango, che sta creando non poche difficoltà all’impresa incaricata della sua rimozione e del deposito all’interno dei cassoni che poi la Attiva provvede a stoccare all’interno dell’ex Cofa in attesa delle caratterizzazioni da parte dell’Arta. Per domani pomeriggio anche la Attiva dovrebbe spostarsi sul lungofiume sud per il lavaggio, ma nel frattempo dovremo assumere contatti con l’Autorità marittima per la bonifica anche dei siti di sua competenza, ossia la fascia di banchina compresa tra il fiume e l’area di parcheggio, dove il Comune non ha competenza a intervenire, e comunque è ricoperta di limo. Veniamo poi al capitolo frane: domattina stipuleremo, come annunciato, la convenzione con l’Ordine dei geologi per affidare a 10 geologi, divisi in cinque squadre, ciascuna di 2 unità, il compito di effettuare i monitoraggi sulle 14 frane in atto sul territorio, a partire da quelle che da ieri hanno imposto l’adozione di ordinanze di chiusura al traffico di ampi tratti di carreggiata. Sei le famiglie che da ieri sono state costrette a lasciare casa, ossia cinque in via Colle Breccia 53, ovvero le famiglie Stefano Dideo, Pasquale Sansone, Mirco Sansone, Sergio Di Zenobio, ed Edda Tinari, e la stessa via Colle Breccia è stata chiusa al transito, sia pedonale che veicolare, dal numero 53 sino alla fine della strada. Le cinque famiglie non hanno avuto bisogno dell’assistenza del Comune, ma hanno provveduto a individuare una sistemazione alternativa autonoma. La sesta ordinanza ha riguardato la famiglia Adalgisa Sciarra, 4 componenti, residenti in via Catani 38, dove c’è sempre una frana che incombe sull’abitazione della signora: anche la sesta famiglia intorno alle 21 di ieri ha trovato una sistemazione autonoma. E da ieri sono scattate le chiusure al traffico veicolare e pedonale di via Catani, nel tratto compreso tra l’incrocio con la traversa successiva al civico 40 sino al civico numero 36; via delle Fornaci, dal civico 66 per 150 metri in direzione mare-monti; strada Colle Renazzo, nel tratto compreso tra l’incrocio con strada vicinale Casa delle Monache sino alla località Belvedere Colle Renazzo; strada Colle Orlando, nel tratto compreso tra via Ciafardella e l’incrocio con via Ventre d’Oca; via San Donato, con inizio al civico 162, a ridosso del ristorante L’Angolo, seguendo la direzione monti-mare sino all’incrocio con Strada Colle San Donato; chiusa infine l’intera via Fonte Borea. Queste sono ovviamente le frane alle quali daremo massima priorità ed entro 15-20 giorni chiederemo ai geologi impegnati di fornire i primi risultati, soprattutto sulle ipotesi di intervento per la messa in sicurezza dei movimenti franosi e per consentire a tutti di tornare nelle proprie abitazioni. Domattina, inoltre, nuovo sopralluogo sul Fosso Vallelunga e Fosso Pretaro, per verificare gli effetti dell’ondata di piena della scorsa settimana, e verifiche previste anche per la voragine registrata nella serata di ieri in via Vallelunga. Intanto anche per la prossima notte il Coc resta aperto e operativo, raggiungibile ai numeri 085/4283874”. Intanto “domani – ha aggiunto l’assessore ai Parchi Roberto Renzetti – gli agronomi del Comune effettueranno un nuovo sopralluogo anche presso la Riserva naturale dannunziana per verificare le condizioni della falda e ipotizzare una data di riapertura al pubblico dell’area verde”.
Si sposta in via Braga il cantiere del Piano antiallagamenti, partito nei mesi scorsi, e il cui completamento è senza dubbio divenuto un’urgenza dopo quanto accaduto nei giorni scorsi. Dopo gli interventi già realizzati in via Primo Vere, via Pepe, un piccolo tratto di via Marconi e ancora in corso in via Pollione, l’impresa Caldani Irrigazione Srl, che si è aggiudicata l’opera, si sposterà sempre a ridosso della riviera sud, in via Braga, che resterà chiusa alle auto sino al prossimo 31 dicembre nel tratto compreso tra via Paolo De Cecco e via Primo Vere. “Parliamo di un antiere ‘storico’ e di grande rilevanza strategica perché sostanzialmente punta a risolvere un problema di proporzioni immani – ha spiegato il sindaco Luigi Albore Mascia – ovvero l’allagamento di mezza città, la fetta di Porta Nuova-zona stadio alle prime gocce di pioggia più intensa del normale. Pensiamo a via Marconi, nel tratto compreso tra via Tommaso da Celano e la rotonda antistante il distributore dell’Agip che si trasforma in un lago, con l’acqua che penetra in via Elettra, ma anche nei piazzali, nei cortili, nei condomini, nei negozi, con danni economici incalcolabili per la città e per i privati, un lago tra l’altro alimentato anche dall’acqua che proveniva da viale della Pineta e scorreva con la velocità di un fiume lungo il marciapiede di via Marconi, lato mare, e le stesse situazioni si sono sempre puntualmente verificate in tutta la zona circostante l’università e la stessa riviera sud, oltre che nelle aree interne della pineta. E’ evidente che tale problematica è stata sempre tra le nostre priorità, ma per sistemare la situazione non con misure tampone, precarie e provvisorie, ma in modo definitivo, occorrevano fondi, disponibilità economiche che purtroppo nel 2009 non abbiamo trovato in cassa, così come occorreva redigere un progetto che non abbiamo rintracciato nei cassetti, anzi, tra il 2003 e il 2009 è stata pure bloccata la pulizia dei Fossi Bardet iniziata nel 2000. Ma questa è la brutta pagina politica del passato. Nei mesi scorsi abbiamo aperto una nuova pagina che dovrà garantire un giro di vite totale. Per cancellare i vecchi ricordi occorre costruire nuovi collettori, 4 nuove condotte grandi, funzionali, capaci di accogliere grandi quantità di acqua piovana, che attraversino tutte le strade menzionate intercettando le linee delle traverse adiacenti, e tutti i collettori devono essere dotati di impianti di sollevamento e di generatori di emergenza, che garantiscano il funzionamento delle pompe anche nei casi di black out, che sono possibili durante gli acquazzoni. I collettori, sostanzialmente, andranno a raccogliere e smaltire le acque piovane che oggi sono convogliate attraverso le caditoie stradali nella rete fognaria della città, e in questo modo andremo, da un lato, ad alleggerire la rete fognaria dagli afflussi di pioggia, consentendo alla rete stessa di svolgere meglio la propria funzione; dall’altro lato anche il depuratore di Pescara ne trarrà beneficio perché andremo a ridurre le portate che vi affluiscono e le cui eccedenze vanno smaltite con gli ‘scolmatori’ di piena, posti lungo il tracciato dei collettori, a ridosso degli impianti di sollevamento”.
A descrivere il progetto tecnicamente è stata l’assessore Isabella Del Trecco: “Il progetto preliminare è stato redatto nel novembre 2011 e prevede la costruzione di quattro collettori idonei a recapitare al Fosso Vallelunga le acque piovane delle strade e dei marciapiedi di viale Marconi, a partire dall’altezza di via Tommaso da Celano e sino a viale della Pineta; viale Pepe, carreggiata nord, a partire dall’altezza di via Benedetto Croce e sino a via Marconi; di viale Pindaro, a partire dall’attraversamento del canale Bardet 1 e sino alla rotatoria adiacente il distributore Agip, di via Primo Vere, dall’altezza di piazza Le Laudi sino al torrente Fosso Vallelunga, comprendendo anche via Braga e il tratto di via De Cecco compreso tra via Braga e il torrente Vallelunga. Attualmente una parte della zona che gravita su viale Marconi, viale Pindaro e via Pepe, scarica le acque reflue urbane nel canale Bardet 1 che defluisce verso il fiume Pescara e vi sbocca dopo aver attraversato la banchina portuale, all’altezza degli ex depositi di Di Properzio. Le cosiddette ‘acqua di magra del canale’ vengono intercettate sulla banchina e trasferite, con un sollevamento, al depuratore di Pescara, e ora tale sollevamento sta per essere a sua volta potenziato dall’Ato con il progetto del DK 15 in corso di riapertura. Il canale Bardet 1, invece è già stato sottoposto a interventi di pulizia agli inizi del 2000, dal nuovo Tribunale sino all’incrocio di via Pepe con via D’Avalos; trascorsi dieci anni, ovviamente, la situazione è tornata nuovamente critica, favorendo la formazione di depositi melmosi che abbiamo individuato attraverso alcuni carotaggi e che dipendono dalla bassa pendenza del canale, dall’esistenza di probabili tratti in contropendenza, ma anche da ostacoli costituiti da alcuni attraversamenti di tubazioni di acqua potabile, gas e altri sottoservizi addirittura costruiti negli anni ’60 e per superare tali imprevisti abbiamo anche accantonato un fondo di 40mila euro per fronteggiare la necessità eventuale, durante la fase di cantiere, di realizzare deviazioni o bypass. E dunque nel progetto abbiamo deciso di riprendere anche la pulizia dei tratti più intasati. E la pulizia del canale, ancora, sarà eseguita anche in via Pepe, via Pollione verso il nuovo Tribunale. Veniamo ai nuovi collettori: il primo Collettore è già stato realizzato in via Marconi, da via Tommaso da Celano, attraversando il canale Bardet, e confluendo nell’impiantino di sollevamento realizzato di recente dall’Ato all’incrocio tra via Marconi e via Pepe, dove confluiranno anche le acque di via Pepe, carreggiata nord, nel tratto compreso tra via Marconi e via Benedetto Croce, e su tale impianto andremo a installare un gruppo elettrogeno a inserimento automatico, per garantire la sua operatività in caso di black out. Un secondo Collettore sarà posto in via Marconi, in direzione sud, partirà a ridosso del Bardet 1 e intercetterà tutta la strada fino all’impianto di sollevamento che costruiremo sotto la rotatoria antistante l’Agip, impianto dove faremo confluire anche le acque piovane di via della Pineta, nel tratto compreso tra via Marconi e via Marchetti. Il terzo Collettore sarà costruito a servizio di viale Pindaro, a partire dall’attraversamento del canale Bardet 1 sino all’impianto di sollevamento della rotatoria, immettendovi anche l’eventuale troppo pieno del canale con una feritoia da ricavare sotto le lastre di copertura e anche in questo caso inseriremo un gruppo elettrogeno autonomo. L’impianto di sollevamento, dotato di 3 pompe sommerse, invierà le acque al collettore di grandi dimensioni costruito di recente dall’Ato, in corso di collaudo, in via della Bonifica che a sua volta invierà le acque all’impianto di ‘prima pioggia’, una vasca di raccolta, o direttamente al Fosso Vallelunga. Il quarto Collettore sarà realizzato a servizio delle aree depresse del quartiere della pineta dannunziana in viale Primo Vere, condotta che proseguirà in via Braga e in via De Cecco per immettersi nel Torrente Vallelunga. Ovviamente verranno realizzati nuovi pozzetti e caditoie prefabbricati, che dunque non richiederanno getti di calcestruzzo, e le vecchie caditoie verranno scollegate dalle fogne esistenti e soppresse. Il cantiere sta procedendo inevitabilmente per lotti progressivi, perché ogni volta dovremo pensare alla realizzazione di scavi di dimensioni importanti, con interventi sulla viabilità, ma è evidente che ogni opera prevede anche il rifacimento della pavimentazione e della segnaletica”.
“Le opere – ha proseguito il sindaco -sono state aggiudicate all’impresa Caldani Irrigazione di Roma per 1milione 163mila 095 euro, di cui 20mila euro come oneri sulla sicurezza. In questa prima fase stiamo realizzando tutti i nuovi collettori, dunque già costruiti quelli di via Primo Vere, via Pepe e un tratto di via Marconi, domani il cantiere si sposterà in via Braga, dove verranno posizionate anche le nuove caditoie. Per tale ragione la strada a partire da domani, lunedì 9 dicembre, e sino al prossimo 31 dicembre, verrà chiusa al transito delle auto, con divieto di sosta su entrambi i lati, ventiquattro ore su ventiquattro, nel tratto compreso tra via De Cecco e via Primo Vere”.
“Oggi il nostro obiettivo – ha osservato il consigliere Lorenzo Sospiri – dev’essere quello di fare presto: anni fa anche corso Vittorio Emanuele si trasformava in un lago alla prima pioggia, poi il centro-destra ha costruito dei collettori sulla riviera nord e quel lago è scomparso. Su Pescara sud determineremo lo stesso risultato”.