Pescara. Il prossimo dragaggio tornerà in mano alla Provincia, il Comune ci mette 800mila euro. Il nuovo porto bloccato dalle consulenze esterne.
Sarà la Provincia di Pescara a svolgere il ruolo di stazione appaltante dei futuri lavori di dragaggio del porto di Pescara, che saranno però finanziati dal Comune di Pescara con gli 800mila euro che l’amministrazione comunale è riuscita a ottenere dal Ministero e ha iscritto regolarmente nel bilancio 2013. Per questo, come disposto dal Dicastero alle Infrastrutture, questa mattina il consiglio comunale ha approvato, con 15 voti a favore, in Consiglio comunale l’emendamento tecnico per deviare dal bilancio i fondi da dirottare a favore della Provincia di Pescara.
Il provvedimento ha riaperto, però, il dibattito sul Piano regolatore portuale, ancora fermo all’esame della Regione Abruzzo. “Sulla problematica”, ha ricordato in aula il consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri, “ho già scritto una lettera al Presidente Chiodi nei giorni scorsi nel quale ho ricordato cher l’iter del Piano regolatore portuale si è concluso in Comune dieci mesi fa, un Piano redatto dal professor Noli, da tutti ritenuto un’autorità in materia, uno dei primi dieci esperti mondiali sui porti”.
La risposta ricevuta ha lasciato dubbioso l’intero emiciclo: “Il professor Noli”, ha riferito ancora Sospiri, “ha risposto alle osservazioni, abbiamo trasmesso la pratica al Ministero e alla Regione Abruzzo, dove però il fascicolo si è impantanato, perché il Dirigente-Direttore ha detto che ha bisogno di ulteriore tempo perché si deve avvalere di ulteriori consulenze esterne”. Abbastanza facile porsi la stessa domanda che Sospiri ha rivolto al governatore Chiodi: “perché quel Direttore non se l’è ricordato dieci mesi fa di avere bisogno di altre consulenze?”.
“A questo punto”, chiosa senza lasciare scampo il consigliere, “o nell’immediato arriva il parere o il Presidente Chiodi rimuove il Direttore, perché oggi è evidente che il Piano regolatore è fondamentale perché per risolvere l’emergenza del nostro porto occorre necessariamente togliere il tappo che è la diga foranea”.