Se ne attendevano circa mille: meno della metà quelli che, comunque, hanno bloccato la piazza dinanzi la prefettura, imponendo la chiusura della rampa per l’asse attrezzato. Segretari provinciali e rappresentanti delle singole realtà hanno snocciolato, dall’alto di un camion, le difficoltà che attanagliano lavoratori, pensionati e disoccupati pescaresi. Con il resto del Paese condividono un rifiuto: “Non vogliamo più”, scandiscono gli oratori,”che a pagare una montagna di tasse siano sempre i soliti: lavoratori dipendenti e pensionati”. Con il resto della Regione, invece, spartiscono un’altra stangata: l’addizionale regionale più alta d’Italia. Mentre imputano alla Giunta Chiodi i “pesanti tagli al sociale” e il “colpevole sottoutilizzo dei fondi europei per favorire il sostegno ad aziende e lavoratori”.
Ma la problematica più sentita è quella locale, la cosiddetta Vertenza Val Pescara. A rappresentarla ci sono anche i
Rimostranze e richieste d’aiuto che i sindacati hanno riassunto in una documento-piattaforma unitario che hanno portato, subito dopo la manifestazione, all’attenzione del prefetto D’Antuono, e che domani ripresenteranno alla classe politica. Un incontro è stato infatti convocato con tutti i rappresentanti degli enti locali coinvolti, ma gli invitati più importanti portano i nomi di Gianni Chiodi e Gaetano Quagliariello. Il primo, il Governatore, dovrà snocciolare cosa può fare la Regione per la provincia in crisi. Il secondo, ministro delle Riforme, dovrà dimostrare quanto l’Abruzzo in affanno può effettivamente
Effettiva restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti e ai pensionati
Riduzione fiscale alle imprese collegata agli investimenti e all’occupazione
Finanziamento completo della cassa integrazione in deroga
Taglio addizionale regionale
Ripristino trasferimenti sul sociale ai Comuni e agli enti d’ambito
Impegno della Regione per il Piano di rilancio dell’area di crisi della Val Pescara.
Non direttamente nel confronto con i sindacalisti, bensì a margine di un convegno sulla sicurezza sul lavoro, il prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono invoca “una svolta alla crisi che il Paese sta vivendo e che investe inevitabilmente anche questo territorio”. Commentando, poi, la manifestazione, D’Antuono l’ha definita “rappresentativa del momento attuale, duro e difficile per tutti. Speriamo di uscirne insieme”, ha aggiunto, “ con il Governo in primis, considerato che questa crisi ci accompagna da troppo tempo”. “Per uscirneha concluso, “c’è bisogno di provvedimenti che consentano di tutelare gli elementi di base dello Stato che sono famiglia e lavoro, con la sua dignità”.
Daniele Galli