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Pescara, dodici computer rubati al liceo artistico. L’appello degli studenti alle istituzioni: Non scippateci il futuro

Pescara.  Un furto all’interno di una scuola non è solo sintomo di scarsa sicurezza. E’, innanzitutto, la privazione di strumenti indispensabili alla formazione. Le vittime, gli studenti del liceo artistico Misticoni-Bellisario, non ci stanno ad accettare in silenzio e denunciano come da mesi vengono rubati i computer dall’istituto: “Amareggiati ma non inermi”.

Non si può studiare senza libri. E ora che la formazione e pressoché totalmente informatizzata, non si può studiare senza computer. Ancor più se le materie di studio sono i software di progettazione grafica, come nel caso del liceo artistico Misticoni-Bellissario, dove i futuri grafici multimediali, oltre ad essere interrogati sulla teoria, vengono valutati anche nella capacità pratica applicata al computer.

E se i computer spariscono? Non nel nulla, bensì rubati a ripetizione dalla scuola di via Einauidi. Una dozzina in tutto i Macintosh trafugati a partire dalla scorsa estate, forniti di tutti i programmi necessari allo studio e alla preparazione per gli esami di maturità. Sono 55 alunni del Mi-Be ad aver firmato una petizione inviata alla nostra redazione, per denunciare come a più riprese si siano verificati furti nelle aule computer. Il primo episodio, riferiscono i ragazzi, è avvenuto la scorsa estate, esattamente al termine degli esami di Stato 2013: “ci hanno privato di otto computer a noi indispensabili”, dicono del primo furto, “e l’avvenimento”, denunciano ancora, “si è ripetuto circa una settimana fa, con la conseguenza della perdita di altri computer”. Un mix di causa ed effetto: “Purtroppo”, spiegano gli studenti, “non sono stati adottati provvedimenti istantanei nel momento del primo furto e pare che l’unica reazione sia stata quella di ignorare l’accaduto e di aspettare che si riproponesse, aggravando così le circostanze”.

Per questo, non trovando riscontro nell’intervento istituzionale, gli alunni hanno deciso di rivolgersi alla stampa “con grande speranza, al fine di poter riuscire a coinvolgere l’opinione pubblica in questo nostro grave disagio”. Un appello, è bene evidenziarlo, non mirato ad avere nuovi computer solo a scopo ricreativo: “Noi siamo un Istituto”, scrivono i futuri artisti grafici, “che basa la sua importanza sulla creatività, sul talento e sull’ espressività, perciò non possiamo rimanere sprovvisti dei nostri principali strumenti di lavoro. Ecco perché dimostrarci inermi di fronte ai vari furti che si sono susseguiti negli ultimi mesi, per noi è impossibile”.

A nove mesi dalla Maturità, gli iscritti al quinto anno sono preoccupati da una preparazione che si preannuncia carente e da quei test, ordinati dal ministero, che non vorranno sentire giustificazioni. Senza dimenticare i più piccoli: “Questa è una mancanza”, prosegue la lettera inviata ieri, “che grava anche sulle classi inferiori, impossibilitate anch’esse all’uso dei materiali multimediali”. Insomma, un gesto che racchiude la denuncia della “totale inefficienza dei sistemi di allarme e sicurezza dell’edificio scolastico”, che allarma sulla condizione precaria (premessa di futuro?) della formazione scolastica, e che lancia un grido di rivolta “all’indifferenza subita in quest’ultimo periodo, dalla classe politica in primis, da chi è al di sopra di noi e non sta ponendo i nostri problemi come priorità”. “Il cuore della nostra segnalazione”, evidenziano gli iscritti al Misticoni-Bellisario, “è legato soprattutto al fatto che il nostro Istituto, che dovrebbe essere un punto di riferimento per una buona formazione artistica, sta perdendo le caratteristiche che lo qualificava come uno dei migliori istituti di Pescara”.

La chiusura dell’appello è di quelle che non possono subire tagli. Ve la riportiamo integralmente, invitando i nostri lettori a togliersi il cappello e le istituzioni preposte a fornire, a chi le ha interpellate con tanto senso civico, quanto meno una degna risposta.

 

Siamo giovani, e spesso incolpati di irresponsabilità e di non essere coscienti di ciò che ci appartiene, ma quello che oggi stiamo facendo, non è solo un modo per cercare di riavere ciò che abbiamo perso a causa di chi non ha saputo gestire nella maniera più giusta i “nostri” beni, ma è anche e soprattutto un modo per dimostrare che delle responsabilità ce le abbiamo e vogliamo rispettare, e far sì che siano rispettate. Se pur etichettati come la generazione di un Paese che va a rotoli, noi fra nove mesi affronteremo la maturità e sarebbe bello per tutti comprendere che non è solo un voto in decimi quello che riceveremo. Chi risolverà i nostri problemi? Ci auguriamo che, chi di dovere, riesca a far riemergere il valore della nostra Scuola e che possa continuare a guidarla nella maniera più bella e meritevole, come noi siamo sicuri voglia fare. Ci aspettiamo che questa lettera non venga cestinata, bensì compresa e fatta pubblica.

Cordiali saluti

Gli studenti del Bellisario

 

Daniele Galli