Pescara. Ancora 45 giorni prima di sapere se l’inchiesta sulla ‘cabina di regia’ sfocerà in processo: in ballo una decina di ex amministratori comunali di Spoltore.
E’ attesa per il prossimo 14 novembre la decisione del gup del tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, riguardante l’inchiesta del 2011 relativa al Comune di Spoltore, che conta tra i 16 imputati l’ex presidente del consiglio regionale, Marino Roselli, l’ex sindaco di Spoltore Franco Ranghelli, e l’ex vice presidente di Ambiente Spa, Luciano Vernamonte. Nel corso dell’udienza di oggi Roselli e Vernamonte hanno rilasciato dichiarazioni spontanee respingendo le accuse. Nel mirino del pm Gennaro Varone, che ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati, la redazione del nuovo piano regolatore; l’appalto del servizio di riscossione dei tributi della pubblicita’ e le sanzioni per le violazioni del codice della strada; l’accordo di programma per l’ampliamento del cimitero; un progetto per la realizzazione di appartamenti nella zona del fiume Pescara. Oltre a Ranghelli, Roselli e Vernamonte, sono imputati Luigi Zampacorta, imprenditore; Alessio Carletti, costruttore; Ernesto Partenza, ex assessore all’urbanistica; Mario Angelo D’Eramo, ex responsabile ufficio Autorita’ di bacino della Regione Abruzzo; Alessandro D’Onofrio, imprenditore; Pino Luigioni, ex consigliere comunale; Claudio Santurbano, ex assessore ai lavori pubblici; Enzo Giansante, responsabile di zona della Maggioli Spa; Tullio Michele Ernesto Santroni, dirigente comunale; Giuseppe Del Pretaro, geometra; Bruno Crocetta, tecnico comunale; Emilio Di Paolo, tecnico comunale; Marcello Sborgia, costruttore. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, tentata concussione, falso ideologico, abuso d’ufficio. Secondo l’accusa Ranghelli, Roselli, Vernamonte, Partenza, D’Onofrio e Luigioni avevano creato “un vero e proprio organo decisionale, denominato cabina di regia, estraneo agli organi istituzionali preposti all’amministrazione del Comune di Spoltore, che venivano cosiesautorati, allo scopo di condizionare le scelte amministrative e politiche di tale ente e di consentire affari e personalismi”