Italcementi e Sama: la Provincia allarga la vertenza Val Pescara

samaPescara. Oltre alla Italcementi, anche i dipendenti della cementeria Sama di Scafa rischiano la crisi. La Provincia riunisce le problematiche e si prepara alla vertenza-Val Pescara.

L’Italcementi ormai non ha quasi più speranze: la proprietà, disattendendo gli accordi sindacali, ha deciso di sospendere da gennaio 2014 le attività nello stabilimento di Scafa. Ma nel Comune del Pescarese c’è anche l’altra realtà industriale cementizia, la Sama,ad apprestarti alla crisi. Da loro, però, dipendono le sorti di numerose aziende dell’indotto che insistono nella Val Pescara.

Per questo la Provincia si appresta a quella che potrebbe definirsi come la vertenza Val-Pescara. Ieri i rappresentanti sindacali dei lavoratori delle due ditte, insieme al sindaco di Scafa, sono stati ricevuti dalle commissioni Politiche del Lavoro e Attività produttive della Provincia, presiedute rispettivamente dai consiglieri Sergio Fioriti e Ettore Pirro, e poi dal presidente Guerino Testa. I due incontri sono serviti a fare il punto della situazione e ad individuare altre possibili iniziative da attuare, dopo gli incontri promosso a Roma con il ministro Gaetano Quagliariello e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, che poi hanno convocato i rappresentanti del gruppo.

La strategia decisa mirerà ad imporre presso il Governo, passando per vari ministeri, che su questa vicenda vada mantenuta alta l’attenzione. Soprattutto sulla Sama, una realtà pubblica in concessione alla Italcementi che non è mai stata valorizzata o potenziata. Per questo motivo Testa ha inviato una lettera a Quagliariello e Legnini, pur conscio delle attuali difficoltà del Governo e del momento estremamente delicato per il Paese, e con una seconda lettera ha sollecitato l’attenzione dei consiglieri regionali abruzzesi sulla vertenza, chiedendo loro di occuparsi di questa realtà, “che fa parte della storia della Val Pescara”, dice il presidente.

I vertici della Provincia hanno poi assicurato che la crisi occupazionale e produttiva dei due stabilimenti sarà presto inglobata in un discorso più ampio che l’Ente affronterà nei prossimi giorni nel corso di una riunione con i sindacati che verterà sulla problematiche occupazionali dell’intero territorio provinciale e in particolare della Val Pescara, che sta vivendo una vera e propria disertificazione del tessuto produttivo. “Massima attenzione da parte della Provincia”, commenta Testa, “per la tutela dei livelli occupazionali e per contrastare il depauperamento aziendale in Val Pescara”.

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