E’ uno dei ritrovi a cielo aperto più “alternativi” di Pescara Vecchia: piazza Alessandrini, ancor più la scalinata del Mediamuseum, adottate dai giovani come salotto pubblico per passare la serata ai margini delle vie della movida. I segni, visivi e “olfattivi”, si contano il mattino seguente, quando chi lavora o fa visita al museo-teatro sono costretti a fare i conti con l’odore di alcool e urina e a imbattersi con colate di graffiti lasciati sui muri.
Con una lettera inviata a sindaco di Pescara, assessori comunali, prefetto e rappresentanti delle forze dell’ordine, è Edoardo Tiboni, patron del museo e della fondazione che organizza il Premio Flaiano, a denunciare i sempre più frequeenti atti vandalici messi in atto ai danni della struttura.
Questa mattina l’ennesimo ritrovamente-choc: il marmo posto ai lati della porta d’ingresso del museo deturpato da spray e vernici, mentrealtri graffiti sono stati rivenuti sulle mura dell’edificio e sul muretto di contenimento posto sulla piazza. “Dovrebbe essere preoccupazione di tutte le istituzioni pubbliche”, scrive Tiboni, “salvaguardare il decoro dell’edificio che ospita il Mediamuseum, patrimonio di tutta la città, e dell’intera piazza. Ogni giorno invece le cose peggiorano, c’è una escalation di fronte alla quale non sappiamo più cosa fare”.
Tiboni, pertanto, torna a chiedere, “come già fatto in precedenza ma senza esito, che siano riattivate le telecamere a circuito chiuso per la videosorveglianza dell’ edificio ed il ripristino di una qualche vigilanza attraverso il passaggio di pattuglie delle forze dell’ordine nelle aree interessate dagli episodi vandalici, nonché un intervento di bonifica e pulizia delle scritte, dei segni e dei graffiti che deturpano le mura dell’edificio”. “La situazione”, conclude la lettera di Tiboni, “è diventata di difficile gestione senza l ausilio delle pubbliche istituzioni”