Omicidio di Popoli: Corazzini recluso nell’infermeria di San Donato, coltellata fatale ai pomoni

corazzinisantePescara. Sante Corazzini resta in carcere, in attesa del primo interrogatorio con il giudice fissato per domani. Stamattina l’autopsia sul cadavere del padre ucciso a coltellate: in passato ci furono altre liti fra i due.

E’ stata eseguita questa mattina presso l’obitorio di Pescara, dal medico legale Angelo Polidoro, l’autopsia su Angelo Corazzini, 66enne di Popoli ucciso a coltellate nel proprio letto. Ma poco da indagare c’è sulla tragedia che si è consumata martedì sera nel paese della Val Pescara: a ridurre in fin di vita l’anziano è stato Sante Corazzini, il figlio psicolabile di 40 anni, che dopo una discussione vivace lo ha colpito con un coltello da cucina, provocandone il successivo decesso al pronto soccorso.

Domani alle 9:30 l’uomo affetto da gravi disturbi psichici, e che nel 92′ aveva già ucciso un altra persona negli spogliatoi del campo sportivo comunale, sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Maria Carla Sacco. Intanto resta nel carcere di San Donato, a Pescara, con l’accusa di omicidio, che domani prenderà la formulazione esatta tra quello volontario e quello preterintenzionale. Senza intenzione premeditata fu ritenuto quello di vent’anni fa, quando Corazzini ricevette l’attenuante della provocazione, in quanto asserì che la sua vittima 84enne lo molestava sessualmente. La pena di 10 anni gli fu ridotta a 6 per motivi di salute, finchè il Presidente Ciampi gli concesse la grazia.

Forse anche quell’episodio aggravo la sua condizione psichica: da lungo tempo il 40enne era in cura presso il centro di igiene mentale di Tocco da Casauria, ma i vicini dell’appartamento popolare di via dei Tigli 19, che lui stesso ha avvertito dopo il gesto parricida, raccontano di un brusco aggravamento degli ultimi tempi. Sempre più aggressivo, dedito all’alcol, mix fatale per chi assume psicofarmaci, spesso ripagava le cure prestategli dal padre con la brutalità. Due anni fa avrebbe già percosso il genitore, portandolo quasi in fin di vita. Solo l’amore incondizionato dell’uomo, che lo aveva in affidamento come semi-infermo mentale, lo aveva risparmiato da nuove beghe penali.

I primi due giorni di carcere, dal quale difficilmente ora uscirà grazie alle attenuanti, Sante Corazzini li ha passati nell’infermeria, sotto lo stretto controllo dei medici. Dopo aver pugnalato il padre, infatti, si è inflitto varie ferite all’avambraccio con lo stesso coltello. E ai carabinieri, particolare agghiacciante, avrebbe raccontato che è stato un indefinito uomo incontrato per strada ad avergli ordinato di uccidere chi lo accudiva.

MORTE PER EMORRAGIA POLMONARE

La morte di Angelo Corazzini, è stata causata da un’emorragia polmonare: lo ha stabilito l’autopsia eseguita oggi dal medico legale Ildo Polidoro su incarico del pm del tribunale di Pescara Silvia Santoro. La vittima e’ stata colpita con tre o quattro coltellate: Il colpo fatale è stato inflitto al torace.

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