Pescara. Hanno visto un ristagno d’acqua all’esterno della scuola elementare e materna di via Rubicone, in via di demolizione e ricostruzione, e hanno pensato alla rottura di un tubo dell’acqua potabile. Una verifica sul posto dell’Ufficio tecnico comunale, invece, ha consentito di accertare che quell’acqua era stata gettata sui calcinacci proprio dall’impresa responsabile per evitare l’innalzamento della polvere tutt’attorno all’area di cantiere, una misura di prevenzione assunta a tutela della popolazione residente in via Rubicone. Si è così risolto il piccolo giallo scoppiato questa mattina a Pescara.
“Nella mattinata odierna – ha spiegato l’assessore alla Pubblica istruzione Roberto Renzetti – dal centralino della Polizia municipale è arrivata la notizia circa un allagamento in atto all’interno del cantiere della scuola elementare e materna di via Rubicone, dov’è partito il secondo lotto dei lavori di ricostruzione. Parliamo di un cantiere strategico e fondamentale per restituire alla città un fabbricato scolastico che due anni fa abbiamo dovuto sgomberare in fretta e furia in quanto le prove di staticità avevamo dimostrato che la struttura rischiava di collassare da un momento all’altro, visto che il cemento si stava sbriciolando, e che addirittura lo sgombero sarebbe dovuto avvenire già dopo il terremoto del 6 aprile 2009, che aveva addirittura aggravato la situazione. Completato il primo lotto dell’intervento, inerente la scuola materna, ora stiamo intervenendo sugli spazi della scuola elementare dove è partita la fase della demolizione delle murature. Nella serata di ieri sembra che alcuni cittadini abbiano allertato la Polizia municipale segnalando un allagamento del cantiere con la fuoriuscita di acqua a fiotti da una non meglio definita fessura. Stamane abbiamo rintracciato operai, dirigente e impresa che sono entrati nel cantiere, immaginando già di trovarsi dinanzi a un disastro. E invece non c’era alcun allagamento: molto più semplicemente nell’area in cui sono in corso le demolizioni c’era un ristagno d’acqua a terra, determinato dall’acqua gettata ieri sera sui calcinacci rimossi dall’impresa stessa, proprio per evitare che si alzasse polvere a tutela dei residenti del cantiere. Ovviamente è stato sufficiente il sopralluogo per sopire ogni allarmismo”.