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Pescara, Caripe in crisi: 1250 impiegati a rischio

Pescara. Crisi aperta per la Caripe: dopo il commissariamento del gruppo fuso con la Tercas, i dipendenti lanciano l’allarme per il rischio occupazionale. Più di 1200 gli addetti in bilico.

Lanciato ufficialmente il grido di allarme dal personale della banca Caripe, dopo l’annunciata crisi del gruppo bancario Tercas-Caripe. Questa mattina, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa ha incontrato i rappresentanti sindacali dei lavorator, rappresentati dalle sigle di Cisl e Cgil, Fabi, Dir credito e Ugl. Il presidente della Provincia ha parlato della necessità che il gruppo bancario Tercas Caripe mantenga la sua autonomia amministrativa e direzionale in Abruzzo e ha evidenziato che rimanga ben saldo il rapporto con il territorio e quindi con l’imprenditoria ed i cittadini abruzzesi. Un auspicio condiviso in pieno dai sindacalisti presenti i quali hanno chiesto in maniera unanime che tutte le istituzioni si interessino della  vicenda, anche nelle altre province e a livello regionale, e hanno sollecitato l’attenzione della Banca d’Italia, attraverso il commissario, del mondo politico e delle Fondazioni bancarie. I timori dei sindacalisti e della Provincia non riguardano solo il futuro dei 1250 addetti  (distribuiti su 160 filiali), che comunque hanno già subito una serie di sacrifici e sopportato dei tagli, ma anche il territorio perché si rischia di perdere un punto di riferimento storico per le attività produttive locali, oltre che per le famiglie e ciò accade in un momento molto delicato per l’economia in cui il rapporto con il credito è fondamentale. La battaglia che va avviata in modo corale deve quindi riguardare anche imprenditori e cittadini, questo l’auspicio espresso oggi, anche per evitare acquisizioni da parte di altri gruppi che investirebbero altrove i risparmi raccolti in regione. Per allargare il dibattito su questa vicenda Testa ha lanciato la proposta di convocare un incontro a Pescara con tutti i soggetti interessati, dal commissario ai rappresentanti delle istituzioni, nonché con i parlamentari e le quattro fondazioni bancarie presenti in regione. È il momento – è stato sottolineato a chiare lettere – di andare oltre.