Massaggi a luci rosse: business cinese da 1 milione, 8 saloni scoperti a Montesilvano VIDEO-FOTO

listinoPescara. Massaggi a luci rosse nei centri estetici di Montesilvano e Città Sant’Angelo: i Nas sgominano il business in mano ai cinesi. Le denunce partite da una moglie gelosa e da un anziano convalescente. In sette agli arresti per sfruttamento della prostituzione.

Massaggio “romantico”, con o senza bagno in vasca. Un’ora al costo di 50 euro… più extra. E la proposta ‘extra’ veniva sottoposta a tutti i clienti degli 8 centri estetici sparsi sul territorio di Montesilvano e Città Sant’Angelo gestiti da cinesi, anche a chi aveva realmente bisogno di una manovra terapeutica. Come è successo ad una anziano, reduce da un incidente stradale, che ha bussato alla porta del centro massaggi per chiedere una terapia shiatsu contro la lombosciatalgia ma, una volta sul lettino, si è sentito accarezzare ben più giù della punto vita. Il sovraprezzo per la esplicita prestazione sessuale offerta, più o meno completa, oscillava tra le 70 e le 150 euro. Questa la prima segnalazione giunta a settembre scorso carabinieri della compagnia di Montesilvano , che già avevano sott’occhio il proliferare in città di tali attività nell’ultimo anno: da 1 a 10 in 12 mesi. Ognuno riusciva ad incassare fino a 10mila euro al mese: un volume d’affari complessivo da 1milione di euro all’anno.

La seconda segnalazione è, forse, ancora più curiosa: quella di un’improvvisata investigatrice, spinta dal timore per l’infedeltà del marito, abituale cliente delle mani asiatiche. Al telefono le massaggiatrici erano ben attente a non confermare le particolarità dei massaggi, ma invitavano a provare di persona. E allora la moglie gelosa ha inviato al test il fratello, che ha saggiato e riferito che di normale in quei massaggi c’era ben poco. Riscontri più che sufficienti per far avviare le indagini dell’Arma, affidate ai Pm Paolo Pompa e Giuseppe Bellelli della procura pescarese. I Gip Maria Michela Di fine e Gianluca Sarandrea hanno firmato le ordinanze di misura cautelare che la scorsa notte sono state attuate dai militari.

Agli arresti domiciliari 3 donne e un uomo cinese. Per una cinese, che non ha voluto rivelare il proprio domicilio, si sono aperte le porte del carcere femminile di Chieti. E in quel domicilio ignoto il capitano Enzo Marinelli andrà presto a scovare due uomini latitanti. Obbligo di dimora, invece, per una 22enne Nigeriana residente a Pordenone e un 36enne di San Bellino (RO) attualmente irreperibile. Sono loro le “teste di legno”: i titolari delle licenze rilasciate dagli enti regionali dopo aver ottenuto la qualifica professionale indispensabile a gestire i centri estetici. Loro due, insieme ad altri 3 indagati, figurano come gestori di tutti le8 sale benessere, ma in realtà non ci hanno mai messo piede. I reati contestati sono sfruttamento e favoreggiamento ed esercizio di case da prostituzione.

Tutt’altro che un sottobosco: queste isole di piacere esotico erano piazzate nelle zone più centrali della città, agghindate “come i locali a luci rosse del nord Europa” ha detto in conferenza stampa stamani il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Marcello Galanzi. Insegne giganteggianti, neon lampeggianti, immagini ammalianti a coprire le vetrine dalle quali si vedeva proprio trapelare la luce rossa. Uno dei locali è piazzato perfino a 200 metri dalla caserma  di via Verrotti. I clienti venivano procacciati con le inserzioni su internet che lasciavano poco spazio al dubbio: “Vieni a provare nuovi massaggi estetici orientali, sarete accuditi da ragazze simpatiche”. E ancora, ben corredate con immagini delle più belle donne con gli occhi a mandorla avvolte in una nuvola di schiuma: “Una pausa di relax… nuova gestione centro massaggi, dove potrai incontrare giovani e bellissime massaggiatrici professionali esperte in vari tipi di tecniche di relax”. Senza dimenticare le esigenze più particolari : “per farti vivere una sensazione unica di rilassamento nella propria anima”, si legge ancora in un’inserzione, “tutti i massaggi possono essere personalizzati per necessità individuale”. Ampia scelta, infatti, tra massaggio romantico, massaggio in vasca, massaggio rilassante asiatico, massaggio thailandese, massaggio giapponese, massaggio a 4 mani, tutte tecniche sottintese come “magiche e speciali”. “Possibilità di doccia o vasca prima e dopo la seduta”, recita un annuncio: “In realtà”, ha spiegato il capitano Marinelli, “per non lasciare alcuna traccia i clienti venivano lavati anziché usare salviettine umidificate o preservativi”.

La caccia al cliente, inoltre, si svolgeva anche nei pressi dei tribunale di Pescara, dove asiatici e asiatiche consegnavano i volantini e proponevano agli uomini lavoretti extra ad orario continuato: tutti i giorni dalle 10 alle 22, anche se le sale erano aperte fino alle 4 del mattino. Stacanovismo tipico della Cina: nell’unico centro scoperto a Città Sant’Angelo c’era pure un appartamentino annesso, casa e bottega per essere sempre in servizio. E sempre solo agli uomini venivano consegnati i coupon col listino prezzi direttamente sulle spiagge di Pescara e Montesilvano: mossa che ha fatto pervenire svariate segnalazioni ai carabinieri da parte delle donne più indignate

I SALONI SEQUESTRATI

Sono 5 i centri massaggi sequestrati a Montesilvano, 4 su ordine preventivo dell’autorità giudiziaria e uno su iniziativa dei carabinieri. Sono l’ Oasi d’Oriente, in via Vestina 379, l’An Mo di via Verrotti 47, il Lina di via Europa 5, i 2 Lin Lin di via Verrotti 11 e via Puglie 4. Un sequestro dal valore immobiliare di 500mila euro. Il lavoro dei Nas, coadiuvato dalla polizia municipale e dall’ispettorato al Lavoro, ha portato anche alla chiusura del salone angolano e di un settimo locale di via Vomano a Montesilvano, per mancanza della figura professionale preposta e per svariati casi di lavoro nero. Per questi sette e per un ottavo centro benessere di Montesilvano è stato richiesto al sindaco Di Mattia il ritiro delle licenze, che vengono rilasciate con una semplice autocertificazione, e comminate sanzioni amministrative per 16mila euro. In due centri un lavoratore su due è stato scoperto essere irregolare, per cui oltre all’attività sospesa è stata aggiunta una multa da 6500 euro. Si ipotizza, infine, un’ingente evasione fiscale: di scontrini, a quanto pare, ne sono stati battuti molto pochi, certamente non per le “romantiche” prestazioni.

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GLI ARRESTATI

L’unica in carcere è attualmente Li Shanying, massaggiatrice 40enne residente a Castellalto. Nello stesso paesino teramano risiedono la massaggiatrice 36enne Wu Haicha e il 39enne Zhao Youlang. Ai domiciliari anche la 39enne Yang Yucha, residente a Roseto, e la 39enne Zhou Jinghong, unica residente a Montesilvano.

MOGLIE E MARITO AGUZZINI

Nel Lin Lin a due passi dalla caserma dei carabinieri si è consumato, ad inizio maggio, anche un caso di violenza. I due titolari, i coniugi Zhao Youlanh e Wu Haicha, avevano preso a lavorare una connazionale 27enne attratta dalla Toscana in Abruzzo da un’offerta di lavoro pubblicata nelle community on line cinesi. La ragazza pensava di venire a Montesilvano per fare l’estetista, invece non appena affiancata da una “tutor” è stata spinta a prostituirsi. Ad un primo rifiuto e al tentativo di scappare, la ragazza è stata minacciata e picchiata dalla coppia cinese. Con coraggio e dignità, ha continuato a rifiutarsi, a quel punto Zhao l’ha cacciata dal locale. Rimasta in mezzo alla strada, il 7 maggio la ragazza si è rivolta ai titolari di un bar nei paraggi, che l’hanno accompagnata nella vicina caserma dove ha riferito la sua brutta avventura al capitano Marinelli.

 

Daniele Galli

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