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Pescara, il “bombarolo” Di Santo a giudizio ad ottobre: in carcere studia filosofia e diritto

disanto_facebookdisanto_facebookPescara. Il processo al “bombarolo” di Cepagatti rinviato a fine ottobre: Di Santo in carcere continua a chiedere libri. La misura cautelare in scadenza a marzo: il giudizio sarà immediato.

Rinviata al 22 ottobre 2013 davanti al tribunale collegiale di Pescara l’udienza riguardante Roberto Di Santo, il 58enne di Roccamontepiano arrestato a gennaio dopo i 10 giorni di panico seminato tra Cepagatti e Chieti, dove aveva piazzato un ordigno in un casolare di Villanova e aver appiccato il fuoco ad un’automobile (con una bombola di gas a bordo) di fronte al tribunale e in una casa famiglia abbandonata a Chieti. A suo carico, esclusa dal Gip la probabilità di incendio per la “bomba” di Villanova, annunciata e spiegata dallo stesso “bombarolo” con un videomessaggio fatto ritrovare ai carabinieri, solo il dolo degli atti incendiari. L’uomo, su richiesta del pm Silvia Santoro, sarà giudicato con il giudizio immediato. 

Intanto oggi si sono costituite le parti civili e sono state ammesse le prove, mentre il tribunale ha messo agli atti il provvedimento che fissa il limite della misura cautelare al mese di marzo 2014. 
Di Santo, che da sempre si è detto ispirato da una necessaria rivoluzione sociale, mossa da nuovi e mistici culti monoteisti, dal carcere di San Doanto continua a mantenere fede a se stesso. Al termine dell’udienza, il suo difensore, l’avvocato Roberto Di Loreto, ha riferito come il suo assistito richieda continuamente libri da leggere, in particolare di filosofia del diritto, e che “sta facendo un percorso di ravvedimento”.

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