Pescara. Dopo oltre un anno di attività paralizzate per il mancato dragaggio, la marineria rischia ben presto di bloccarsi nuovamente a causa del fermo biologico. Nulla di nuovo dal ministero di De Girolamo: la richiesta di esonero approda alla Camera.
E’ stata una delle richieste principali avanzate durante gli ultimi mesi nel corso dei vari vertici e delle veementi proteste che la marineria pescarese ha tenuto per cercare di uscire dall’empasse del mancato dragaggio e della chiusura del porto. Ma ancora oggi, una settimana dopo il ritorno in mare, i pescatori più maltrattati d’Italia non sanno se potranno saltare il fermo biologico estivo o se saranno costretti a incrociare nuovamente le braccia dopo gli 11 mesi di fermo sostanziale.
Dal ministero alle Politiche agricole nessuna novità e gli armatori Pescaresi attendono con ansia di sapere se verrà loro concesso di recuperare i mesi persi lavorando mentre le altre marinerie saranno ferme per il calendario di ripopolamento ittico dettato dall’Unione Europea. Il caso, ora, approda all’esame della Camera dei deputati, dove il parlamentare pescarese di Sel Gianni Melilla ha presentato un’interrogazione scritta al ministro De Girolamo e al ministro Moavero Milanesi, competente in Politiche Europee. “Per 16 mesi”, dice Melila, “la marineria pescarese non ha potuto svolgere nessuna attività di pesca per l’insabbiamento del Porto a seguito del mancato dragaggio da parte dello Stato e della Regione Abruzzo. Le imbarcazioni sono tornate in mare il 3 giugno scorso riprendendo l’attività dopo un danno economico e occupazionale gravissimo per l’intera economia legata direttamente e indirettamente alla pesca. Gli operatori economici e la Regione Abruzzo, con il parere positivo del CNR”, ricorda il deputato vendoliano, “hanno chiesto al Ministero la deroga al fermo biologico per la sola marineria di Pescara per evidenti ragioni economiche e sociali: un nuovo fermo delle attività di pesca determinerebbe infatti la crisi definitiva del settore con danni enormi su tutta la economia pescarese”. Quindi la domanda che 56 famiglie si pone, girata ai ministri da Melilla: “Quali iniziative intendono assumere per ottenere la deroga al fermo biologico per la Marineria di Pescara?”.