Pescara. Accecato dalla gelosia, spara contro lo studio dell’amante della moglie e poi torna a dormire. Arrestato un calabrese di 49 anni.
Scampato delitto passionale, ieri sera, nel pieno centro di Pescara, dove un operaio calabrese ha esploso 4 proiettili contro il portone dello studio di un docente universitario molto noto in città. Domenico Caruso, 49enne da tempo domiciliato a Francavilla al Mare e gravato da numerosi e gravi precedenti penali, si è presentato verso le 22:30 dinanzi al portone di ingresso dello studio del presunto amante di sua moglie. Spinto dalla gelosia, probabilmente sperava di incontrare faccia a faccia il presunto rivale e sbrigare defintivamente e a brutto muso la questione alla presenza della donna contesa, che l’uomo ha trascinato con sé.
Da quel portone, però, non è uscito nessuno e allora Caruso avrebbe esploso 4 proiettili contro il muro perimetrale e una saracinesca. Sfogato il proprio rancore, Caruso ha ripreso la moglie e i due si sono allontanati a bordo di una Opel Vectra, mentre il quartiere intero ha impugnato il telefono e composto il 112. Sono stati i carabinieri del nucleo Investigativo del comando provinciale, agli ordini del capitano Eugenio Stangarone e coordinati dal colonnello Marcello Galanzi, ad intervenire e a ricomporre immediatamente i pezzi di una vicenda già nota all’Arma. In passato, infatti, il professore si era già rivolto ai carabinieri per denunciare gli atti persecutori di Caruso, consumati attraverso minacce telefoniche e pedinamenti. Raggiunto e superato il culmine, stavolta le forze dell’ordine sono intervenute in maniera definitiva: Caruso è stato è stato rintracciato a casa, verso le 3: gli investigatori li hanno trovato a dormire tranquillo nel proprio letto, mentre sotto un tappetino della Vectra è stato rinvenuto il bossolo di uno dei proiettili esplosi durante l’agguato intimidatorio, identico ai tre ritrovati dinanzi allo studio. Successive ricerche hanno rinvenuto sotto il terreno di un fondo agricolo di Torrevecchia Teatina, appartenente a Caruso, la pistola Mauser calibro 9 ancora calda e corredata da 8 cartucce, tutto detenuto illegalmente. L’operaio calabrese è stato arrestato con le accuse di atti persecutori, detenzione e porto abusivo di pistola e danneggiamento aggravato.