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Pescara, marineria: cassa integrazione verso una soluzione

Pescara. Spiragli di luce dal ministero per le Politiche agricole per la marineria pescarese: buone speranze per l’esclusione dal fermo biologico estivo. Per la cassa integrazione ai 166 dipendenti si lavora per la modifica al dispositivo del 2012.

Buone notizie emergono dalla riunione che l’assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo ha tenuto stamane a Roma presso gli uffici della Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura a Roma, insieme ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di categoria per affrontare le problematiche che affliggono la marineria di Pescara.

“Per quanto riguarda la Cassa Integrazione in deroga riguardante i lavoratori della Marineria di Pescara”, riferisce Febbp, “nel corso dell’incontro al Ministero abbiamo ricevuto parere favorevole alle nostre richieste e questa è sicuramente una buona notizia”.Nel corso della riunione, tutte le Organizzazioni professionali e sindacali hanno votato la modifica relativa alla Cig destinata agli operatori del Porto di Pescara e per la quale si erano profilate alcune difficoltà in quanto nel corso del 2012 non avevano praticamente effettuato nessuna giornata di lavoro. “Se il Decreto Interministeriale avesse mantenuto inalterato il dispositivo del 2012”, prosegue l’assessore, “con la Cassa integrazione riconosciuta per un periodo non superiore alle giornate retribuite al lavoratore nell’anno precedente, ben 166 marittimi sarebbero rimasti senza nessun sostegno”. La votazione odierna apre la strada al tavolo tecnico che si riunirà il 7 maggio e nel corso del quale si discuteranno le modalità per reperire i fondi destinati proprio alla copertura della Cassa Integrazione in deroga. L’altra spina nel fianco dei pescatori, pronti a tornare in mare a maggio dopo un anno di stop, è il fermo biologico nazionale che li bloccherebbe nuovamente a luglio e agosto: “Aanche in questo caso abbiamo registrato il sostegno unanime delle Organizzazioni”, aggiunge Mauro Febbo, “e i vertici del Mipaaf si sono impegnati ad effettuare tutte le valutazioni scientifiche del caso per arrivare ad una risposta ne piu’ breve tempo possibile. Chiaramente”, conlcude, “ora bisognerà lavorare anche presso gli uffici di Bruxelles, dove la partita appare certamente più insidiosa in virtuù dei regolamenti comunitari e non è escluso nei prossimi giorni un nuovo confronto tra il Ministero e la Regione Abruzzo”.

TESTA SCRIVE A LUPI: IL MINISTERO RISOLVA PER PORTO E AEROPORTO

“Sia l’aeroporto che il porto di Pescara, per motivi diversi, hanno bisogno di un’azione decisa da parte del Ministero, un’azione che consenta alle infrastrutture abruzzesi di svolgere al meglio la propria funzione, al servizio di una regione che ora più che mai ha bisogno di ripartire”. Lo scrive il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Testa si sofferma in particolare sulle problematiche del porto che vive “la situazione più drammatica a causa del pesante insabbiamento dei fondali e del dragaggio che è stato avviato solo in questi giorni con notevoli ritardi e intralci burocratici”. Il presidente sottolinea la difficile situazione delle famiglie e delle attività che “hanno legato la propria sorte al nostro meraviglioso mare” ed oggi “sono sfinite dal lunghissimo periodo di mancato lavoro e guardano con diffidenza e sfiducia all’intervento” in corso che potrebbe essere non  risolutivo. Il dragaggio in corso, fa notare, non consentirà “la ripresa dei collegamenti marittimi con l’altra sponda dell’Adriatico e, come se non bastasse, molti sono costretti ad abbassare per sempre le saracinesche non potendo più lavorare”. Testa chiede al ministro di farsi carico della questione che è “vitale per Pescara e per l’Abruzzo. Il porto deve tornare in piena e totale attività e la città deve riprendere i suoi ritmi naturali – scrive sempre il presidente. Fino ad oggi il Governo non ha saputo dare risposte concrete a un problema che ha purtroppo assunto dimensioni esorbitanti, ma il nuovo Governo deve necessariamente essere sensibilizzato sulla questione e trovare una soluzione definitiva che porti alla riapertura del porto ed alla ripresa di tutte le attività ad esso collegate”. Il presidente della Provincia sollecita quindi l’attenzione di Lupi affinché segua “la vicenda con il massimo interesse perché è indispensabile uscirne in tempi strettissimi”.