Salle, polemica contro il sindaco: lapide fascista installata in municipio

salle_lapidefascistaSalle. Una lapide che inneggia al Duce restaurata e installate nei corridoi del municipio. L’Anpi di Caramanico insorge contro il sindaco Colangelo: “No al turismo neo-fascista”.

Salle come Predappio? La risposta dell’Associazione nazionale partigiani italiani è un no categorico. La domanda si pone, nei fatti, con quanto fatto dal sindaco Florindo Colangelo, attualmente in forza al Pd. “E’ vergognoso”, dicono Il comitato provinciale di Anpi Pescara e la sezione Anpi di Caramanico, “che il sindaco, con un passato mai rinnegato nel Msi, abbia scovato, restaurato, e permesso nei mesi scorsi una nuova affissione nei corridoi del Comune di una lapide che inneggia a Mussolini”. Nonostante sia incorniciato nel massiccio del Morrone, scenario della Resistenza abruzzese, Salle deve le sue radici all’opera mussoliniana. Quando negli anni Trenta una scossa sismica distrutte il vecchio abitato, lo Stato fascista lo ricostruì più a valle, incidendovi il suo marchio architettonico (e non).

“Ma ogni tentativo di inventarsi un ‘turismo neo fascista’ sfruttando le icone del Regime va condannato senza ogni indugio”, insorgono i discendenti dei partigiani, “in questo modo si alimenta un malinteso senso della storia, per la quale il solo passato si giustifica da se: se fosse stato per il fascismo la Repubblica democratica non sarebbe mai nata”.

Non è l’unico caso del genere, a dire il vero, già ad Aielli fu polemica per l’installazione di un busto alla memoria dell’ex prefetto Letta: “Come in quel caso, anche orala protesta democratica non abbasserà mai la guardia”, conclude l’Anpi, “la decisione del sindaco di Salle e’ uno schiaffo ai tanti abruzzesi che si sono resi protagonisti, anche nella valle di Caramanico, della lotta contro i nazifascisti, ai volontari della Brigata Maiella, ai partigiani torturati e uccisi, ai martiri dell’11 febbraio a Pescara: alla vigilia del 25 aprile gli eredi della Resistenza promettono di non abbassare la guardia e di far diventare Salle una delle purtroppo numerose vertenze antifasciste dell’Italia moderna”.

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