Spoltore. Una dozzina di attivisti del gruppo EvoVeg ha manifestato, nel pomeriggio, davanti al tendone che ospita il circo Lidia Togni, nei pressi del centro commerciale “l’Arca”, a Santa Teresa di Spoltore, per protestare contro il maltrattamento degli animali tenuti prigionieri nei circhi e per sensibilizzare i cittadini sulla tematica dello sfruttamento e della sofferenza degli animali.
Nel corso dell’iniziativa i manifestanti hanno esposto striscioni e consegnato materiale informativo ai passanti e a tutti coloro che entravano nel tendone per assistere allo spettacolo. “Almeno una decina di famiglie, dopo aver ascoltato le nostre motivazioni e dopo aver compreso le condizioni di sofferenza degli animali, hanno deciso di non seguire lo spettacolo – sottolineano i manifestanti -. A tutti i bambini che hanno preferito non entrare abbiamo regalato peluches e palloncini”. “Alcuni circhi, in tutto il mondo – affermano gli attivisti di EvoVeg -, hanno scelto di non utilizzare più gli animali, valorizzando al meglio la bravura di giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi e contorsionisti. Il vero circo del futuro è questo ed è questa la direzione da seguire, l’unica in sintonia con una società che si autodefinisce civile. Ne è un esempio il noto ‘Cirque du Soleil’ che, da diversi anni, continua a riscuotere successi in tutto il mondo”.”Strappati dalla loro terra d’origine e costretti ad una vita in gabbia, oppure legati a strette catene, su e giù per le varie città – spiegano i promotori dell’iniziativa -, gli animali vengono obbligati ad assumere posizioni per loro innaturali a suon di botte e frustate. Per rompere questa macabra tradizione è importante non recarsi più nei circhi con animali e quando un canale televisivo trasmette uno spettacolo circense sarebbe opportuno scrivere alla redazione per esprimere il proprio dissenso”.L’attività informativa e di sensibilizzazione è stata rivolta sia agli adulti che ai bambini. Rispondendo agli spettatori convinti che i più piccoli amino vedere gli animali, i manifestanti hanno chiesto loro “quale insegnamento possa rappresentare il fatto di mostrare ai bambini il mondo falsato degli animali tenuti in gabbie, ammaestrati con la forza e costretti a fare stupidi spettacoli per paura di non essere seviziati. Gli adulti amano vedere i loro figli che guardano gli animali che soffrono?”, si sono chiesti. “Alternative a spettacoli di questo tipo – evidenziano gli attivisti – sono l’informazione e la comunicazione. Ai bambini vanno spiegati i motivi per cui gli animali sono tenuti nei circhi, magari a migliaia di chilometri di distanza dal loro habitat naturale, invece di essere liberi, in natura, con i propri simili. Non si può continuare a mentire per sempre ai più piccoli, ma al contrario bisogna insegnare loro che quella non è la natura e che la verità è il rispetto dei diritti insindacabili di tutti gli esseri viventi. Gli animali veri sono quelli liberi – conclude EvoVeg – e non quelli incatenati e costretti ad esibirsi in stupidi spettacoli”.