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Anno giudiziario 2013, Tar Pescara elimina l’arretrato

Pescara. Nel 2012 la sezione di Pescara del Tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo ha concluso l’attività, iniziata da anni, di eliminazione dell’arretrato. Lo ha sottolineato, nella sua relazione, il presidente del Tar di Pescara, Michele Eliantonio, in apertura dell’anno giudiziario 2013.

I ricorsi pendenti, che circa dieci anni fa erano più di 6mila, si sono ridotti a meno di 700 cioe’ un numero di poco superiore ai ricorsi che vengono attualmente definiti dalla sezione (nel 2012 i ricorsi definiti sono stati 740). Non si tratta più quindi, di un vero e proprio arretrato ma di una “giacenza tutto sommato fisiologica” – ha detto il presidente – e si ritiene che i ricorsi proposti saranno tutti mediamente definiti entro un anno e mezzo dal loro deposito, cioé sotto i termini di durata del processo di primo grado fissati dalla legge Pinto. Al 31 dicembre i ricorsi pendenti erano 693 ma questo numero è ulteriormente diminuito dalla fine dell’anno ad oggi, e comunque sono per la quasi totalità relativi agli anni 2011 e 2012. Quindi i ricorsi definiti nel 2012 sono maggiori di quelli entrati, nonostante i magistrati in servizio siano solo tre, ha fatto notare Eliantonio. La sezione di Pescara, per ciò che riguarda la durata presumibile del processi, e’ ai primissimi posti in Italia tra le sedi più sollecite nella definizione dei processi. Nel 2012 sono stati depositati 634 ricorsi, il 14% in piu’ del 2011, e la parte maggiore del contenzioso riguarda l’edilizia e l’urbanistica, come sempre, mentre sono calate le cause relative al pubblico impiego e quelle relative a ricorsi di cittadini extracomunitari. Un aumento è stato registrato nei ricorsi in materiale ambientale. Tra i dati evidenziati c’è quello dei ricorsi depositati nel 2012 e definiti nello stesso anno, che sono stati 217, cioé quasi in terzo di quelli proposti. Solo nel 5% dei casi, poi, si verifica una modifica in appello degli atti assunti dal Tar di Pescara. “La valutazione complessiva dello stato della sezione non può non ritenersi pienamente soddisfacente – ha commentato il presidente – sia in relazione al numero delle controversie decise e sia alla tempestivita’ nella definizione dei ricorsi. Questa sezione costituisce una dimostrazione di come si possa far funzionare efficacemente un ufficio giudiziario con l’impegno costante e responsabile dei magistrati e dell’ufficio e la collaborazione degli avvocato”.

Il presidente, Michele Eliantonio, ha sottolineato, anche la necessità di aumentare il numero dei magistrati alla sezione, che sono soltanto tre, compreso lui. “Con questi numeri – ha fatto notare nella sua relazione – è difficile gestire con regolarita’ le udienze programmate se si considera che possono essere al massimo venti le udienze alle quali ogni magistrato può partecipare”. La speranza, quindi, è che venga assegnato a Pescara un nuovo magistrato con l’espletamento del concorso in atto ma in attesa che ciò avvenga ha fatto notare – “l’unico strumento utilizzabile è quello delle sentenze in forma semplificata”. A questo scopo “è necessaria una efficace collaborazione degli avvocati, veri protagonisti del processo”, la cui attività è importante anche per “scoraggiare la proposizione di ricorsi che non sembrano fondati e per presentare ricorsi completi, chiari e sintetici”.