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Piano d’Orta: scambio di note tra Edison e Moligean. Scatta la diffida del Ministero dell’Ambiente

Il Ministero dell’Ambiente ha inviato una diffida alla società Moligean Srl sulla questione della messa in sicurezza e bonifica del sito inquinato di Piano d’Orta.

Le criticità secondo il Forum H2O. La dirigente del Ministero, Laura D’Aprile, è intervenuta dopo uno scambio di note tra la Edison, individuata come responsabile della contaminazione e Moligean Srl, proprietaria. A renderlo noto è il Forum H2O. “Le criticità – si legge in una nota del movimento – sono due: la prima è la messa in sicurezza degli edifici industriali o il loro abbattimento per permettere alle maestranze di operare in sicurezza per le lavorazioni previste per attuare le misure di prevenzione. Secondo la proprietà sarebbero a rischio. Tali interventi sono di competenza della proprietaria Moligean, come stabilito da tempo”.

“Nei precedenti incontri”, continua il Forum, “il Ministero aveva chiesto di avviare immediatamente le procedure di abbattimento previo passaggio con Sovrintendenza e Comune al fine di valutare la sussistenza di eventuali manufatti di archeologia industriale da salvaguardare. A oltre un mese dall’ultima conferenza dei servizi evidentemente non sono state risolte problematiche note da tempo e per le quali le riunioni avevano dato indicazioni chiarissime su come procedere”.

La seconda è “la rimozione dei rifiuti in superficie che derivano dall’abbattimento di alcuni edifici avvenuto decenni or sono dopo che la proprietà era passata di mano pervenendo alla Moligean. Questa quota parte di rifiuti non riguarda quindi Edison che invece deve intervenire sui suoli e sulle scorie derivanti dall’attività industriale”.

“Come Forum H2O”, conclude la nota, “siamo allibiti circa l’atteggiamento ostruzionistico che appare persistere su questioni fondamentali per la messa in sicurezza delle aree che, ricordiamo, sono contaminate e dove ci sono situazioni incredibili come la vasca con liquido rosso fuoco che deve essere smaltito quanto prima e che è localizzata proprio dentro uno degli edifici. Ovviamente se la situazione dovesse persistere siamo pronti a rivolgerci alla magistratura. La verità è che continuano a gravare ombre sul futuro dell’area a 11 anni dal sequestro operato dalla Forestale”.