«Verranno intitolati a Gravino Di Pietro e Vittorio De Zelis i due nuovi centri sociali di Montesilvano che verranno presto inaugurati ed ospiteranno gli anziani della nostra città. Abbiamo voluto compiere un processo di risistemazione dei centri sociali esistenti, nell’ottica di dare agli utenti sedi più confortevoli e al tempo stesso di efficientare la spesa pubblica. Abbiamo voluto identificare le due nuove sedi, intitolandole a due concittadini che hanno rappresentato validi esempi per i valori morali e sociali che li hanno contraddistinti». Lo dichiara l’assessore alla terza età, Maria Rosaria Parlione.
Il centro sociale che da via Lago di Bomba sarà trasferito in via Marrone verrà intitolato a Gravino Di Pietro. Maestro e soldato, Gravino Di Pietro nacque a Montesilvano nel 1880. Allo scoppio della Grande Guerra partì per il fronte con il grado di Maggiore di Fanteria. Ferito tre volte è stato insignito di medaglia d’argento e 4 croci di guerra al valore militare. Dopo essere rimasto gravemente ferito, trascorse un lungo periodo di convalescenza a L’Aquila, dove insegnò dal ’20 al ’34. Quell’anno partecipò ad un concorso magistrale, vincendolo; conseguita la cattedra, si trasferì a Roma, nominato titolare alle elementari “Armando Diaz”. Richiamato alle armi nel ’42, fu Comandante Prigioniero di Pisa. Nel frattempo era stato promosso Colonnello. Colpito da sarcoma polmonare, durante l’occupazione tedesca, Gravino Di Pietro, che fu anche presidente del Nastro Azzurro, tornò a Montesilvano, dove morì nel 15 gennaio 1943.
Il centro sociale di via Volpe, che sostituisce la vecchia sede di via Antonelli, verrà intitolato invece a Vittorio De Zelis. Nato a Montesilvano Colle il 10 Agosto 1911, erede di una lunga e nobile stirpe di falegnami, la sua storia e quella della sua famiglia è indissolubilmente legata con la storia di Montesilvano fin dai suoi albori. Quarto di sette figli, muove i suoi primi passi nella falegnameria paterna dove apprende le tecniche e i segreti di bottega. Già dal 1928, nonostante la sua giovanissima età, Vittorio è un falegname rifinito, conosciuto e stimato da tutti. Diplomato Maestro Ebanista presso la Scuola D’Arte di Penne, inizia la sua attività insieme al fratello Toni nel nascente centro di Montesilvano Spiaggia, dove ancora oggi ha sede il mobilificio De Zelis. Intuite le potenzialità della produzione in serie, dell’industria e della capacità di commercializzazione del prodotto, Vittorio effettua una serie di viaggi nel Nord Italia per studiare le migliori linee produttive. Le sue idee suscitano la curiosità di alcuni banchieri, che chiedono di entrare in società con la Ditta F.lli De Zelis, nel frattempo già impostasi sul mercato, consolidando il successo negli anni a venire. Con l’arrivo della seconda guerra mondiale, Vittorio si dà molto da fare in opere di carità e solidarietà donando cibo e vestiario ai più bisognosi. Provvedeva personalmente a far avere degna sepoltura alle persone meno abbienti. Nella primavera del 1944 il mobilificio De Zelis viene ridotto in macerie dai bombardamenti e i macchinari distrutti. Alla fine del conflitto, nel 1946, insieme al fratello Toni rifonda l’impresa “Fratelli De Zelis, Mobili e Serramenti” e in poco tempo l’attività riparte con l’aggiunta del fratello Raffaele. Negli anni ’60, va in pensione cedendo le redini dell’attività ai figli Rosanna e Ludovico. Grande appassionato di sport, prima di morire nel 1979, negli ultimi anni di vita è stato Presidente onorario della gara ciclistica internazionale per Dilettanti di 1^ e 2^ serie “Trofeo Mobilificio De Zelis”, svoltasi a Montesilvano per ben 8 edizioni.
«Gravino Di Pietro e Vittorio De Zelis- dice ancora la Parlione – ciascuno nel suo personalissimo modo, sono stati esempi di grande altruismo per la comunità montesilvanese. Il primo anche nella sua carriera di maestro ha contribuito ad educare e formare il senso civico dei suoi allievi. Il secondo è stato pioniere nello sviluppo economico e commerciale della città di Montesilvano, sempre attento al benessere degli altri».