Si tratta del verbale della riunione del primo pomeriggio tenutasi alla Provincia di Pescara, alla presenza non solo dell’ ex prefetto Francesco Provolo, ma anche del presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Gli inquirenti hanno ritenuto ininfluente il contenuto della riunione ai fini dell’emergenza in quanto il Core è sì istituito da legge regionale per eventi di calamità naturale ma, mancando sia il Piano Regionale Rischi sia la Carta Valanghe, mai redatti, nulla avrebbe potuto stabilire o valutare anche in caso di Rigopiano. Diverso è il suo utilizzo per le vicende che riguardano la mancata realizzazione della Carta di rischio per le valanghe.
Da quel verbale, però, emergono particolari importanti: “La viabilità allo stato non preoccupa particolarmente, anche se il Prefetto ha disposto il fermo di mezzi pesanti in alcune zone per non intralciare i soccorsi”: sono le parole, verbalizzate tra le 15.40 e le 17.25 di quel 18 gennaio, mentre l’Hotel Rigopiano stava per essere travolto dalla valanga.
“Il Prefetto di Pescara comunica molte criticità a Montebello – si legge ancora nel documento – i Carabinieri e i Vigili del Fuoco stanno intervenendo e la Provincia sta coordinando gli interventi”. Il verbale prosegue con la segnalazione di “difficoltà per raggiungere le case isolate” e della situazione più critica legata alla “mancanza di energia elettrica”, per poi concludersi con un riferimento ai “problemi che sicuramente ci saranno per il fiume Pescara e per Spoltore”.