Pescara. Accogliere ed aiutare le donne vittime di maltrattamenti e violenze. E’ questa la mission del centro Ananke, la cui azione (gratuita) sul territorio della provincia di Pescara, a fianco a chi ha bisogno di aiuto, è ormai una certezza, considerato che attorno a questa realtà si è sviluppata una vera e propria rete. Attività, progetti e necessità del Centro antiviolenza sono stati esaminati nel corso di una riunione della commissione provinciale presieduta da Camillo Savini a cui hanno preso parte anche Doriana Gagliardone, vice presidente dell’associazione, e Brunella Capisciotti, psicoterapeuta, due delle otto operatrici a disposizione dell’utenza.
“Nel 2012 – hanno spiegato ai componenti della commissione – sono state 510 le donne che si sono rivolte al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara perché vittime di violenza e il servizio sociale del Comune ha accolto quattro donne che hanno subito violenza. Per quanto ci riguarda lo scorso anno ci siamo occupate complessivamente di 273 utenti, di cui 184 ci hanno contattato telefonicamente, 75 sono state prese in carico dal nostro personale e 14 che seguivamo già dal 2011. Le nostre prestazioni sono di vario genere: oltre all’accoglienza, vengono assicurate consulenze psicologiche e legali ed è previsto l’inserimento in casa rifugio, il sostegno nella ricerca di una abitazione o di un lavoro. Delle 75 donne prese in carico nel 2012 la maggior parte ha tra 41 e 60 anni (40 donne), molte altre hanno tra 26 e 40 anni (24 donne). Sul totale, 35 sono sposate, 13 nubili e 12 separate, e 63 su 75 sono italiane. Il titolo di studio è prevalentemente il diploma superiore (37 donne su 75), seguito da licenza media (20 donne) e laurea (10). La professione: tra le vittime ci sono disoccupate (30 donne), occupate (30 donne) e casalinghe (11). Le violenze maggiormente riscontrate sono di tipo psicologico (32 casi), seguite da violenze fisiche (25), sessuali (23) economiche (21) e stalking (10). Di fronte a questi fenomeni – hanno aggiunto – Gagliardone e Capisciotti – il problema non va sottovalutato ma affrontato con un approccio specialistico, facendo capire alle donne che uscire dalla violenza si può”. L’Ananke ha chiesto alla commissione di fare in modo che un protocollo stipulato con la precedente amministrazione provinciale venga ripreso e rilanciato, con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo delle donne che si rivolgono all’associazione e che spesso non sono autonome dal punto di vista economico, per cui si sentono soggiogate rispetto a chi ne garantisce il mantenimento. Il Centro, che dal 2005 ha preso in carico 615 donne ed è collegato al numero verde nazionale anti-violenza donna (1522), punta a farsi conoscere sempre più nel pescarese per pubblicizzare i servizi che offre, anche a favore dei minori. Il numero di telefono da comporre, oltre al 1522 (gratuito e multilingue, 24 h su 24) è 0854283851 e 0854315294. La sede è in via Tavo 248”.
Durante l’incontro tante le domande in commissione dei consiglieri mentre Savini ha assicurato che si farà portavoce delle istanze dell’associazione, che necessita della collaborazione delle istituzioni e di fondi per portare avanti l’attività.