Lo ha sottolineato l’associazione per la mobilità sostenibile, Pescara in Bici. “Oltre all’area di risulta, basti pensare al parcheggio sotto il tracciato ferroviario a Portauova, o lungo gli argini del fiume. Quanto invece è stato fatto per incentivare l’uso della bici creando spazi appositi per il posteggio sicuro, e magari offrire anche servizi a chi si sposta in bici quotidianamente fuori città? Al lettore la risposta, alquanto scontata purtroppo. Ogni giorno masse di pendolari – prosegue la nota dell’associazione – si riversano su Pescara, e molti viaggiatori lasciano la città passando dalla stazione ferroviaria di Pescara Centrale, o dal Terminal Bus. Quanto gioverebbe ai pendolari la possibilità di avere un ciclo-parcheggio sicuro con ampia disponibilità in un’area strategica come l’Area di risulta, dove chi arriva da fuori con treno o bus potrebbe recuperare la propria bici in tutta sicurezza, e chi parte lasciarla in mani sicure? E se ad un ciclo-parcheggio, magari alimentato da un tetto fotovoltaico, si abbinasse un servizio di piccole riparazioni? Con un piccolo investimento si potrebbero creare magari anche dei posti dei lavoro e offrire un servizio utile ai cittadini. Nel lungo periodo non è da escludersi la sostenibilità finanziaria di un tale esperimento, se gestito in maniera oculata. Esperienze positive di questo genere si diffondono rapidamente: città che pongono le buone pratiche in materia di sostenibilità al centro della loro azione, e investono in tali iniziative o nel Bike Sharing per esempio. Basta fare un ricerca rapida con un qualsiasi motore di ricerca. Noi non smettiamo di ricordarlo alle amministrazioni comunali e non solo che si susseguono. Le risposte e le azioni concrete per rispondere alle istanze che proponiamo sono di fronte agli occhi di tutti. Siam solo noi – conclude la nota – che non le vediamo?”