C’è in ballo, non solo un progetto opinabilmente discutibile da 4 milioni di euro, ma la possibilità di impedire che la cosiddetta discarica dei veleni di Bussi continui ad inquinare le acque del fiume che attraversano metà Regione fino a sfociare nel mare Adriatico. Il progetto è del commissario straordinario Adriano Goio, fautore del capping, la copertura con un telo impermeabile realizzata un anno fa su 4 ettari di materiali inquinanti scoperti nel 2006 nei pressi del fiume. Una copertura ideata per evitare che le piogge potessero continuare a far confluire i ‘veleni’ nell’acqua, sommersa dalla critiche degli ambientalisti impegnati a sostenere a gran voce come la quasi totalità della discarica sia già a bagno nella falda.
Dopo averla coperta dall’alto, Goio nella conferenza dei servizi svolta il dicembre scorso al ministero ha rivelato come intende arginare anche lateralmente la montagna di rifiuti del sito di Tremonti: recintarla con barriere metalliche, fino alla profondità di 20 metri sottoterra, per isolare i liquidi venefici dallo scambio con le acque della falda e con quelle del vicino corso d’acqua superficiale. Un progetto, realizzato dal professor Quintilio Napoleoni, finalizzato a completare la messa in sicurezza della discarica per l’attuale fase emergenziale e in funzione della successiva e permanente bonifica dell’area. Opera valutabile? Nemmeno a dirlo, riferisce Augusto De Sanctis, responsabile Acque del Wwf che alla conferenza ha partecipato di persona: “Infatti il commissario si è presentato in conferenza dei servizi mettendo tutti davanti al fatto compiuto avendo già aggiudicato l’appalto per la posa di palancole attorno al perimetro della discarica.” Un appalto da 4 milioni.
Già in quella sede, il Wwf espose i propri dubbi in merito, ripresi anche da altri comitati come Bussiciriguarda: “Quelle barriere”, dicono le associazioni, “oltre a essere assolutamente insufficienti alla bisogna, poggeranno, sul fondo, su un luogo inadatto, in mezzo a ghiaie o travertini assai porosi e permeabili, che non permetteranno alcun isolamento tra i rifiuti tossici e il flusso dell’acqua”. E le pesantissime critiche espresse dal fronte anti-Goio sono state confermate anche dalla Regione: “I tecnici dell’ufficio Rifiuti e Bonifiche della Regione Abruzzo”, riferisce De Sanctis, “hanno recentemente inviato al Ministero dell’Ambiente un testo per integrare il verbale della conferenza”. Se i poteri commissariali non possono essere discussi, i tecnici regionali hanno voluto quantomeno lasciare a futura memoria, nero su bianco, il loro dissenso: “E’ un vero e proprio parere negativo”, prosegue il rappresentante Wwf, “che evidenzia la mancanza delle necessarie e basilari informazioni sito-specifiche su idrogeologia, stratigrafie e permeabilità. Secondo la Regione è fondamentale, tra l’altro, definire la direzione di flusso della falda, misurare la conducibilità idraulica del cosiddetto livello impermeabile individuato nel sito, verificare il rapporto tra falda e fiume Pescara, escludere che l’infissione delle palancole possa mettere in comunicazione più falde sovrapposte con possibili fenomeni di contaminazione indotta”.
Bocciatura pressoché totale, che evidenzia anche il paradossale disaccordo tra l’operato del commissario e la voce, istituzionale e civica, di quel territorio che dovrebbe giovarsi di quell’operato. “E’ evidente”, commenta Augusto De Sanctis, “che l’azione del commissario, soprattutto dopo il sostanziale fallimento dell’intervento di capping già realizzato che non blocca la fuoriuscita di composti pericolosi dalla discarica, non può continuare in un clima di completa auto-referenzialità. Si fermi e si confronti sul futuro del sito, il commissariamento non deve diventare un problema nel problema”
“La divergenza tra ufficio commissariale e funzionari della Regione Abruzzo non fa che confermare le nostre critiche all’intervento progettato dal commissario”, conclude il Wwf, “un’iniziativa estremamente costosa e di dubbia efficacia in un sito molto delicato che meriterebbe ben diversa attenzione. In considerazione della delicatezza della questione, si blocchi qualsiasi iniziativa calata dall’alto, sciogliendo i dubbi avanzati dai noi e dalla Regione”.