Cepagatti. Il Consiglio Comunale di Cepagatti, nella seduta di ieri, ha approvato la delibera di adozione, in variante al Prg, della proposta di realizzazione di un opificio artigianale presentata dalla società immobiliare S.F. sas in località Bonifica, di cui è proprietario uno dei titolari dell’azienda cepagattese Sacif, che produce nastri trasportatori.
Il progetto prevede l’ampliamento dello stabilimento già esistente sulla base di un accordo raggiunto con una multinazionale piemontese, la Megadyne. La realizzazione dei nuovi capannoni dovrebbe avvenire in un’area di circa 2.800 mq, acquistata dalla S.F. Una parte degli edifici da ampliare, circa 300 metri quadri, ricade in zona B6, cioè residenziale mentre la rimanente è già situata in zona D1 (artigianale). Da qui, la richiesta di autorizzazione, in variante al Prg, presentata nell’agosto scorso dalla società S.F.
“Con questa procedura abbiamo voluto tutelare sia l’occupazione sul nostro territorio sia alcuni residenti della zona che hanno contestato l’ampliamento nel timore dell’impatto ambientale – ha spiegato il sindaco Sirena Rapattoni – Nei mesi scorsi qualcuno ha parlato di progetto riguardante la centrale a biomasse, ma questo impianto non c’entra nulla con il progetto proposto. Resta la centralina che già funziona e che è sottoposta ai controlli previsti. L’attività che si andrà a svolgere e incrementare è sempre di produzione dei nastri. L’Amministrazione Comunale è la prima a voler tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini. Abbiamo inoltre verificato che i capannoni già realizzati ricadono all’interno della zona D1, che risulta essere ben più estesa delle aree al servizio della ditta S.F. e che la zona residenziale B6, sulla quale è stato proposto il nuovo insediamento, si configura di fatto come una piccola enclave in un territorio vocato alla produzione. Dopo la pubblicazione, ci saranno 45 giorni di tempo per le osservazioni e si svolgerà la conferenza dei servizi; sarà una procedura il più garantista possibile per dare risposte sia al cittadino sia ad un’azienda che ha premura di ampliare l’attività, in un’ottica di dialogo e di ricerca di soluzioni condivise ”.
Ad illustrare nel dettaglio la procedura, davanti a un pubblico composto sia da residenti della zona sia da operai della Sacif in divisa da lavoro, è intervenuto anche l’architetto Massimo D’Angelo, responsabile del servizio Urbanistica. “Si è deciso di procedere con l’ iter della variante ordinaria previsto da una legge regionale – ha spiegato – Il primo passo è l’adozione, poi ci saranno osservazioni e conferenza dei servizi e, infine, l’approvazione definitiva del progetto. La proposta di delibera del consiglio comunale è di mediazione e garantisce ciò che neanche l’attuale destinazione a zona B6 garantisce, cioè l’istituzione di una fascia verde di 5 ml, una sorta di ‘filtro’ visivo sulla proprietà della ditta proponente che tutela i residenti dell’abitazione già situata al confine con l’ insediamento e che dovrebbe migliorare anche l’attuale vivibilità della zona. Questo vuol dire fare urbanistica consensuale, discutere cioè intervento dopo intervento su ciò che si deve realizzare sul territorio. Sarebbe stato negativo dare una risposta di rigetto ad un’azienda che comunque produce e vuole ampliare e che se ha fatto una richiesta e acquistato un terreno attiguo, in zona residenziale, non ha potuto fare diversamente. Il Comune, in questo modo, ha dato una risposta agli imprenditori e ai residenti delle abitazioni che si trovano in un’area destinata storicamente alla produzione”.