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Inchiesta Rigopiano, i titolari:”Nessun resort se ci fosse stata la Carta Valanghe”

Pescara. “Sicuramente, se il sito fosse stato indicato come a rischio a seguito della Carta valanghe che avrebbe dovuto realizzare la Regione Abruzzo, la Del Rosso srl non avrebbe investito alcunché su quel sito sia per il rischio valanghe sia perché l’apertura dell’albergo sarebbe stata compromessa durante i periodi invernali”.

Cosi’ l’avvocato Liborio Romito, difensore di Paolo Del Rosso, l’imprenditore che chiese l’autorizzazione a costruire l’albergo, indagato per la vicenda dell’Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio scorso da una valanga che ha provocato 29 morti.

“Il mio assistito – ha detto il difensore – ha chiarito ai pm la sua posizione e la sua estraneità ai fatti, osservando che nel 2005-2006, dopo aver acquistato l’albergo insieme al cugino, si e’ rivolto agli enti preposti per ottenere le licenze edilizie che sono state rilasciate a seguito di procedimenti amministrativi interni”.

“Se all’interno di queste procedure – ha proseguito l’avvocato – sono state commesse delle inesattezze, le cause vanno ricercate nell’operato degli amministratori pubblici e non del cittadino che si e’ rivolto alla pubblica amministrazione per realizzare un piano imprenditoriale. Del Rosso srl – ha concluso il legale – ha prima ristrutturato l’albergo esistente e poi ha costruito il centro benessere, attenendosi alle licenze edilizie concesse”.

Paolo Del Rosso, insieme ad Antonio Sorgi, direttore della Direzione parchi territorio ambiente della Regione Abruzzo, e a Enrico Colangeli, è accusato di falso, abuso d’ufficio, omicidio colposo e lesioni colpose. Per l’accusa, dalla condotta messa in atto dai tre “deriva la serie di conseguenze dell’edificazione del nuovo Hotel Rigopiano ed annesso centro benessere in un sito esposto al pericolo valaghe con l’impegno imprenditoriale a tenerlo aperto e accessibile anche alle autovetture in pieno inverno prescindendo dalla intensitàdelle precipitazioni nevose (e quindi senza curarsi del pericolo valanghivo) per cui concorrevano nel cagionare colposamente il crollo totale dell’albergo e parziale del centro benessere e la morte di 29 persone e lesioni personali, anche gravissime, ad altre persone presenti all’interno dell’Hotel”