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Penne, Paolo VI: si cerca una nuova struttura per l’assistenza ai disabili

Penne. Fare in modo che i trenta disabili gravi ospitati presso la Fondazione Paolo VI di Penne non rimangano senza assistenza dal 1° gennaio 2018.

È l’impegno ribadito, questa mattina, a Pescara, dal tavolo operativo che si è tenuto in Regione e al quale hanno preso parte Rocco D’Alfonso in rappresentanza della Presidenza della Regione, Angelo Muraglia, direttore del Dipartimento Salute e Welfare, Armando Mancini, Direttore Generale della ASL di Pescara, Valterio Fortunato, Direttore Sanitario della ASL di Pescara, Stefano Boccabella, Coordinatore Aree Distrettuali della ASL di Pescara, Monsignor Tommaso Valentinetti, Arcivescovo della diocesi Pescara-Penne e Presidente della Fondazione Paolo VI, Don Marco Pagniello, Direttore della Fondazione Paolo VI, Mario Semproni, Sindaco del Comune di Penne,  Alessia Cacciatore in rappresentanza delle famiglie dei disabili e vari esponenti dell’associazione “Abbattiamo le barriere”.

Nel corso della riunione ci si è impegnati a risolvere in tempi rapidi due ordini di problemi: uno strutturale e uno più strettamente sanitario. Da un lato si sta cercando  una nuova struttura, individuata nel centro sportivo del capoluogo vestino dotato di piscina e palestra, dal momento che quella esistente in piazza Duomo a Penne non è più agibile a seguito degli eventi sismici del gennaio scorso. Dall’altro c’è la necessità di attivare un nuovo modulo sanitario e quindi un nuovo set assistenziale, che dovrà essere deliberato dalla Regione in accordo con la Fondazione Paolo VI, al fine di garantire la continuità dell’assistenza ai disabili. Nei prossimi giorni sarà convocato un nuovo tavolo per fare il punto sulle soluzioni adottate per scongiurare l’interruzione dei servizi di cui fruiscono i trenta disabili.

“Il tavolo di lavoro – ha commentato Rocco D’Alfonso – ha prodotto buone soluzioni sia sul piano strutturale che su quello più specificamente sanitario. Occorrerà tradurle in pratica in tempi brevi al fine di assicurare la continuità dei servizi per i trenta disabili della Fondazione Paolo VI”.