Così il sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, ha presentato la convenzione sottoscritta questa mattina, nel tribunale di Pescara, per la realizzazione di un progetto di recupero e di reinserimento sociale di persone detenute o sottoposte a misure alternative e di messa alla prova.
L’intesa, siglata tra Tribunale di Pescara, Ufficio di sorveglianza, Casa circondariale e ministero della Giustizia, nella fase iniziale prevede il coinvolgimento di dieci persone che, “sulla base della selezione compiuta dal Tribunale di sorveglianza, parteciperanno a questo progetto pilota, operando in materia di risistemazione degli archivi del tribunale e di scannerizzazione degli atti – spiega il presidente del Tribunale di Pescara, Angelo Bozza -. Poiché la pena, come prevede la Costituzione, ha un fine principalmente rieducativo, riteniamo importante che questa rieducazione avvenga anche ad opera del sistema della Giustizia”.
“Questo è un bel progetto di giustizia riparativa – ha aggiunto il sottosegretario Chiavaroli – con il quale i detenuti mettono a disposizione gratuitamente la loro attività lavorativa per riparare lo strappo che hanno causato alla società commettendo il reato. In un certo qual modo cercano di riparare e contemporaneamente, facendo un lavoro, iniziano il percorso di risocializzazione – ha concluso Chiavaroli -. Sono convinta che questi progetti favoriscano il reinserimento dei soggetti detenuti e contribuiscano a creare una società più sicura”.