Lo scenario davanti al quale si sono trovati, è davvero precario. “Alimenti insudiciati ed in cattivo stato di conservazione erano pronti per essere cucinati e serviti, con i potenziali rischi sanitari che ne sarebbero conseguiti. Oltre 200 chili tra prodotti di origine vegetale, animale, sia ittici, che carnei, sono stati sequestrati e avviati alla distruzione. Tranci di pesce presentavano bruciature causate dal gelo e presenza di brina, ciò a significare una verosimile ripetuta interruzione della catena del freddo. Alimenti, questi, detenuti in assenza di informazioni utili a poterne permettere l’identificazione e la rintracciabilità”.
Il Dipartimento di Prevenzione dell’ASL ha decretato la chiusura dell’attività sulla base delle precarie condizioni igienico sanitarie e strutturali degli ambienti di lavorazione.
La revoca potrà essere concessa solo dopo che i locali saranno risistemati, igienizzati e sanificati.
Per la proprietà sono scattate sanzioni amministrative e la denuncia alla Procura della Repubblica.