Pescara, da ciclista professionista a scassinatore di casseforti: arrestato con il complice FOTO

Pescara. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di PescaraNella notte del 24 novembre,  hanno tratto in arresto A.G., 59enne di Cappelle sul Tavo (Pe) e Fabio Taborre, 32enne ex ciclista professionista di Montesilvano, entrambi gravati da precedenti penali, per “furto aggravato in abitazione in concorso”.

L’operazione è avvenuta a seguito dell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Pescara sulla base delle indagini svolte negli ultimi mesi dal Nucleo Investigativo.

L’indagine ha avuto inizio allorquando gli arrestati vennero sorpresi dai carabinieri il 27 giugno scorso mentre si apprestavano a recuperare due autovetture, una Volkswagen Golf ed una Kia Sportage, rubate pochi giorni prima rispettivamente in Giulianova e Francavilla al Mare, lasciate in sosta nei pressi della Stazione ferroviaria di Montesilvano. L’immediata perquisizione personale e veicolare ha consentito ai militari di rinvenire e sequestrare una centralina marca Bosch per autovetture Kia, chiavi di accensioni di Bmw, 4 pneumatici completi di cerchi in lega per autovetture Hyundai, numerosi strumenti da scasso, due martinetti per il sollevamento di autovetture, due carte postamat ed un attrezzo in acciaio con un perno sporgente filettato con congegno a leva utilizzato per forzare casseforti a muro.

Proprio gli accertamenti sviluppati sulla provenienza delle due carte postamat e del particolarissimo attrezzo rinvenuto, ha portato i Carabinieri di raccogliere elementi di prova sulla responsabilità dei due arrestati anche in ordine ad un furto in abitazione consumato il 23 giugno precedente ai danni di una famiglia di Farindola, assente da casa per una vacanza.

Nella circostanza, i ladri avevano forzato una finestra e la cassaforte a muro con la particolare tecnica della leva sostenuta da un attrezzo in acciaio con perno che, inserito nello sportello della cassaforte, dopo aver praticato un foro con un trapano, agisce da sollevatore dei sostegni laterali. Questi ultimi, sottoposti a crescente pressione, cedono e provocano un distacco del sistema di apertura, sul quale restano ben impressi i segni distintivi del perno filettato.

Questo particolare ed efficace metodo di scasso rappresenta un salto di qualità nella pratica dei furti in abitazione in relazione alla capacità di forzare casseforti, in particolar modo quelle a muro, con una tecnica rapida che si realizza attraverso l’uso di uno strumento di fattura artigianale, sia pur contraddistinta da segni distintivi di assoluta rilevanza investigativa, e che potrebbe aver coinvolto numerose altre abitazioni della provincia.

Saranno in tale senso sviluppati ulteriori analisi ed accertamenti al fine di definire la più ampia portata di questa specifica tecnica criminosa.

I carabinieri, anche attraverso la pubblicazione delle foto, trattandosi di un modus operandi molto particolare ed inusuale, lanciano l’appello a subito furti che hanno interessato casseforti a muro, invitandoa segnalare il caso presso il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale carabinieri di Pescara.

IL PASSATO DI TABORRE

Taborre, professionista dal 2009, nel 2011 aveva vinto il Gran Premio Città di Camaiore e il Memorial Marco Pantani. Diverse le partecipazioni a importanti competizioni ciclistiche nazionali. Nell’estate del 2015 venne trovato positivo ad un test antidoping e sospeso dall’UCI per quattro anni fino al 2019. Il ciclista, nel caso specifico, in un test fuori competizione, fu trovato non negativo, nel corso di un controllo al FG-4592, un farmaco per il trattamento dell’anemia che stimola l’eritopoiesi, cioè la formazione di nuovi globuli rossi.

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