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Pescara, quadri e pellicce: le compravendite sospette di Sanitopoli

Pescara. Quadri in cambio dei posti letto: la sospetta compravendita tra Del Turco e Angelini al centro dell’udienza odierna del processo Sanitopoli. Sotto indagine anche le pellicce della moglie dell’ex capogruppo regionale Pd Cesarone.

Quadri, venduti e ricomprati, che tessono un altro legame sospetto nella rete che vede l’ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, e l’imprenditore Enzo Angelini coinvolti nel processo Sanitopoli. L’udienza odierna sull’inchiesta per presunte tangenti nel mondo della sanità privata ha visto oggi l’aula del tribunale pescarese interrogarsi sulle 5 tele che nel 2006 Del Turco vendette alla galleria d’arte capitolina Mucciaccia. Un corposo incasso per il politico, che ha già sostenuto davanti alla corte di aver venduto anche uno schifano per poter comprare al figlio una casa a Roma. Ad insospettire gli investigatori, però, la successiva cessione delle opere dalla galleria alla società Global service, del gruppo Tosinvest, quindi Angelini, e a capo della clinica San Raffaele di Sulmona che di lì a breve si è vista assegnare dalla Regione Abruzzo 25 posti letto.

A parlare in aula dell’anomala compravendita è stato il maresciallo della finanza Russo, che incalzato nel controesame dall’avvocato di Del Turco, Giandomenico Caiazza, ha però ammesso che in prossimità della vendita dei quadri, nel 2006, non risultano adottati o discussi atti amministrativi relativi alla Tosinvest. L’avvocato Caiazza ha poi depositato dei documenti in cui risulta che i 25 posti letti non furono assegnati per volontà della giunta regionale, anzi contraria all’assegnazione, ma dal consiglio in accoglimento di un emendamento della maggioranza. Tra gli argomenti portati all’attenzione del tribunale anche alcuni contratti di collaborazione e consulenza stipulate dalla Regione con persone legate da rapporti di amicizia o di tipo personale con l’ex presidente Del Turco.

Oltre quella delle opere d’arte, il collegio presieduto dal giudice Carmelo De Santis ha ascoltato il finanziere riferire della compravendita sospetta di alcune pellicce, comprate con 5400 euro in contanti dalla moglie dell’ex capogruppo Pd alla Regione, Camillo Cesarone, anche lui imputato nel procedimento con Del Turco e altri 26. I conti di Cesarone sono stati ricostruiti, nei movimenti più sopetti, dal maresciallo della Guardia di finanza,Giampaolo Ioannone: il testimone ha parlato degli orologi di marca, tra cui cinque Rolex per un valore complessivo di 26 mila euro, trovati nel corso della perquisizione effettuata il 14 luglio del 2008 a casa dell’imputato. Dagli accertamenti sono risultati anche dei viaggi in Grecia, in Kenia e ad Ischia, pagati in contanti. Iannone ha parlato anche delle operazioni finanziare dell’ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della giunta regionale, Lamberto Quarta: sono stati evidenziati i versamenti in contanti effettuati dal 2003 al 2008 e l’acquisto di una casa a Francavilla al Mare, facendo notare che sul rogito notarile risulta pagata 380 mila euro, mentre su un foglietto trovato durante una perquisizione 445 mila euro, ovvero la somma comprendente anche l’Iva e 65 euro presumibilmente pagati in nero. La casa risulta pagata da Quarta con assegni bancari, un mutuo e 115 mila euro in contanti. Gli accertamenti della finanza hanno riguardato anche l’acquisto nel giugno del 2006 di una vettura Audi Q6. Per pagare l’auto, dal costo di 56.600 euro, Quarta ha versato due assegni per un importo totale di 12.600 euro e ha ottenuto un finanziamento di 44 mila euro. Un anno dopo la macchina è stata venduta ad una società di leasing e poi è finita a disposizione di Abruzzo Engineering, società partecipata della Regione di cui Quarta era presidente.