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Pescara, i conti del manager Asl al processo Sanitopoli. Villa Pini: persi 300 milioni

Pescara. L’ex manager della Asl teatina oggi in aula a deporre nel processo sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese. Sui conti di Conga ci sarebbero circa 800mila euro versati senza giustificazione. Nella Porche del manager trovati una valigetta con 150mila euro e una pistola. E Villa Pini perde 300 milioni. La curatrice fallimentare: “Difficile tornare in attivo”.

Gli accertamenti bancari e patrimoniali nei confronti dell’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga hanno caratterizzato, questa mattina, il processo sulle presunte tangenti nella sanità privata abruzzese. L’udienza si e’ aperta con la testimonianza del maresciallo della guardia di finanza, Lucio Carusi, che ha riferito ai giudici del collegio, presieduto da Carmelo De Sanctis, gli esiti degli accertamenti riguardanti anche alcuni parenti di Conga. Il finanziere ha evidenziato che tra il 2003 ed i primi mesi del 2008 sui conti dell’ex manager sono stati versati, tra assegni bancari, circolari e bonifici, una somma totale pari a un milione 154 mila euro, di cui 780 mila euro risultano ”ingiustificati”. Nello specifico una parte di questa somma, vale a dire 455 mila euro, provengono dai conti delle due sorelle di Conga, che percepiscono piccole pensioni. Nel corso delle indagini le due donne sulla vicenda hanno preferito non rispondere alle domande degli inquirenti. Relativamente agli immobili il maresciallo ha detto ai giudici che, tra il 2003 ed il 2004, l’ex manager ha acquistato sei appartamenti, sei garage e sei posti auto. Una parte degli immobili e’ stata acquistata tramite la società Mara Srl, di cui è amministratore lo stesso Conga. In aula si è parlato anche di una perquisizione, che ha permesso di rinvenire dentro una Porsche Cayenne, intestata ad un parente dell’ex manager, una valigetta con 100 mila euro, un assegno di 50 mila euro ed una pistola, regolarmente detenuta. Sul banco dei testimoni e’ salita anche la curatrice fallimentare del gruppo Villa Pini, Giuseppina Ivone. La donna ha sostenuto che, per il periodo 2005-2009,  emerso un ammontare passivo superiore a 700 milioni di euro per il gruppo in capo ad Angelini, 298 milioni solo per Villa Pini. Secondo la testimone Villa Pini difficilmente potrà tornare ”in bonis” in quanto è ”la società maggiormente danneggiata”.