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Pescara, i docenti esiliati incontrano i sindacati per discutere della Legge 107

Anche Pescara rientra tra le città maggiormente colpite dal fenomeno dei docenti esiliati. Per rispondere a questa problematica e in seguito all’entrata in vigore della L. 107/15, i docenti si sono riuniti in gruppi spontanei e in comitati.

Tali comitati incontreranno i rappresentanti sindacali scuola – CGIL, UIL, CISL, SNALS, GILDA – e le istituzioni per avere risposte.

La L.107/’15, protagonista della riforma cosiddetta “Buona Scuola” nata dal non ascolto delle parti in causa, ha generato assunzioni che in moltissimi casi stanno costando carissimo ai docenti della scuola pubblica italiana.
Dopo l’entrata in vigore di questa legge il corpo docente è sempre più diviso e di fatto non esiste più una uguaglianza giuridica all’interno di uno stesso settore. Circa 30 mila assunti nelle ormai tristemente note fasi B e C sono finiti molto lontano dalle proprie regioni di residenza, pilotati da un algoritmo smascherato ormai nel suo sistema fallace. Questo fatto costituisce da oltre due anni una vera e propria emergenza sociale tutta del Sud. L’unica certezza, ad oggi, è che i docenti esiliati da tutte le regioni del Mezzogiorno sono rimasti in numero sostanzialmente immutato, mentre è cresciuta l’emergenza, i disagi sono aumentati, come pure l’esasperazione di molti. Si tratta di intere famiglie in difficoltà, di sofferenze vere, concrete, di persone che sono al limite delle dimissioni“, si legge in una nota del comitato Nastrini Liberi Uniti.

In Abruzzo sono oltre 600 i docenti titolari fuori regione e che quest’anno hanno chiesto il ricongiungimento ai familiari tramite l’assegnazione provvisoria. Ma ben 200 circa tra loro non l’hanno ottenuta. Tantissimi docenti ricorrono alle vie legali per vedere garantiti i propri di diritto e rientrare a casa. I giudici ovunque stanno dando ragione ai docenti: ma quanti di loro possono davvero permettersi di affrontare le spese legali ed i rischi connessi ad una causa giudiziaria? Sta diventando sempre più paradossale la necessità costante di ricorrere alla giustizia per vedere garantiti i propri diritti di lavoratrice/ lavoratore nel sistema amministrativo scolastico. Questo meccanismo perverso è spia di un cattivo funzionamento dell’istituzione scolastica, che non riesce ormai da anni a stabilire regole certe e corrette per la gestione del proprio personale“, concludono i docenti del comitato.

La tavola rotonda in Abruzzo si terrà il 2 novembre presso il Centro Culturale Spazio Più in via Arapietra a Pescara; alle ore 17 ed è stata organizzata di concerto tra le regioni del Sud.