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Zona franca urbana: Pescara fuori dai contributi

Pescara. Salvare le risorse per la zona franca urbana: sindacati e associazioni d’impresa si appellano alle istituzioni per far rientrare il capoluogo adriatico nelle città beneficiarie dei contributi ripristinati dal decreto Sviluppo del governo Monti.

Le associazioni d’impresa e i sindacati lanciano un appello alla Regione, al Comune di Pescara e ai parlamentari abruzzesi affinché si attivino per fare in modo che il capoluogo adriatico non perda le risorse previste per le Zone franche urbane. In particolare Cna, Api, Casartigiani, Cgil, Cisl, Claai, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria e Uil, hanno sottoscritto un documento che nei prossimi giorni sara’ inviato a tutti gli enti istituzionali interessati. “Stando al decreto sviluppo approvato il 4 ottobre scorso dal Consiglio dei ministri”, ha spiegato Carmine Salce, presidente della CNA di Pescara, “il governo Monti intende attivare le agevolazioni fiscali e contributive per le zone franche urbane. La misura”, ha aggiunto, “era stata abbandonata dal governo Berlusconi ora invece è stata ripresa, solo che riguarda esclusivamente le zone franche urbane che ricadono nelle regioni Convergenza. Questo vuol dire che per ora Pescara è esclusa e non potrà beneficiare di questo intervento, che riguarderà 12 città sulle 22 che componevano il vecchio elenco. Considerata la situazione economica generale”, ha proseguito, “non è pensabile che accada una cosa del genere perchè per il nostro territorio significherebbe perdere circa sei milioni di euro in termini di investimenti e ricaduta occupazionale. Riteniamo che in sede di riconversione del decreto Pescara possa avere notevoli possibilità di essere ricompresa tra le aree finanziate, a patto che il Comune , la Regione e i parlamentari siano presenti con atti concreti per il rilancio delle zone franche urbane”. Dello stesso avviso il presidente di Confindustria Enrico Marramiero: “Stiamo vivendo”, ha detto, “una situazione tragica dal punto di vista occupazionale, quindi, sono fondamentali gli incentivi per abbassare il costo del lavoro e favorire l’occupazione”. Sulla stessa linea d’onda i direttori provinciali di Casartigiani, Dino Lucente, Confcommercio, Walter Recinella, ed Api, Ernesto Petricca. Da parte sua il segretario provinciale della Cisl, Umberto Coccia ha detto che “bene ha fatto il governo Monti a rilanciare un progetto che il governo Berlusconi aveva cancellato dalla sera alla mattina”.