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Pescara, occupa la biblioteca provinciale per protesta contro la chiusura

Pescara. Non nuovo a manifestazione eclatanti, un 28enne ha occupato oggi i locali chiusi della biblioteca provinciale, per protestare contro i lunghi mesi di inattività del servizio di prestito e consultazione dei volumi.  A farlo desistere è intervenuto il presidente della Provincia, ma Andrea D’Emilio ha già annunciato di replicare domani.

Appassionato d’arte e cultura, ma soprattutto spinto da un forte amore per la sua città, il 28enne pescarese Andrea D’Emilio è già stato protagonista di alcune pubbliche manifestazioni di indignazione e azioni civiche. Ad aprile scorso, quando l’inaugurazione del busto di Clemente De Caesaris in via delle Caserme fu ‘sabotata’ da alcuni impedimenti tecnici, il suo impeto patriottico sfociò in una sfuriata. Alcuni giorni fa, invece, il ragazzo ha scavalcato i cancelli del parco dell’Infanzia di via Tavo, chiuso da anni, per ripulirlo dal degrado in cui è piombato. Questa mattina la sua ultima ‘impresa’: l’occupazione dei depositi della biblioteca provinciale D’Annunzio.

I due piani al seminterrato della struttura di via del Concilio sono stati chiusi nel dicembre 2011 per l’adeguamento degli impianti elettrici e termici e per la messa in sicurezza della statica dell’edificio. Le sale, quindi, sono state dichiarate inagibili e sospesi i servizi del prestito e della consultazione dei 18 chilometri di volumi depositati in quei locali.

L’ente provinciale sta lavorando soprattutto per adeguare il sistema antincendio, ha già presentato ai vigili del fuoco un progetto per la valutazione e la conseguente riapertura dei locali. Manca però l’esecutività definitiva e i lavori non sono stati quantificati finanziariamente: ciò significa che la necessaria variazione al bilancio 2012 per reperire la somma non è stata prevista tra i capitoli di spesa. Ritardi e beghe burocratiche che poco importano a D’Emilio, indignato per la possibilità negata a studenti e cittadini di accedere al tesoretto della cultura contenuto nella biblioteca. Per questo, stamattina, ha compiuto quello che ha definito “un atto di giustizia illegale per combattere mesi e anni di ingiustizia legale”. Per recente ammissione dell’assessore provinciale alla Cultura Fabrizio Rapposelli, infatti, la Provincia sarebbe a conoscenza dell’inagibilità dei depositi fin dal 1988. Andrea D’Emilio è entrato nei depositi dall’ingresso di piazza Italia, spiegando al personale di voler violare l’inagibilità del deposito per riattivare il servizio di consultazione e prestito: “Mi assumo ogni responsabilità civile e penale”, ha detto ai bibliotecari e agli agenti della polizia provinciale intervenuti, esortandoli senza timore anche a rivolgersi alle autorità di pubblica sicurezza. La sua protesta è continuata con la consegna di un biglietto indirizzato al presidente della Provincia nel quale ha spiegato le proprie motivazioni. È stato quindi lo stesso Guerino Testa ad intervenire sul posto, accompagnato dal direttore della Biblioteca Enzo Fimani, dalla dirigente Nicoletta Bucco, dal segretario generale Fabrizio Bernardini e dall’assessore Valter Cozzi. A questi, allertati telefonicamente, si sono aggiunti alcuni conoscenti e familiari del giovane. Le rassicurazioni e gli inviti alla calma hanno fatto desistere il focoso D’Emilio, ma apparentemente solo in via temporanea. Uscendo dal palazzo, il giovane  ha assicurato a tutti i presenti che domani tornerà a protestare nuovamente, deciso a riattivare il servizio come volontario.

 

Daniele Galli